Buongiorno,

le forze politiche tutte, ad eccezione del M5S, pare che abbiamo solidarizzato con il Presidente del Senato per lo sfregio subìto a causa degli appartenenti all’associazione ULTIMA GENERAZIONE che hanno “imbrattato” Palazzo Madama (l’uso del participio passato assume un rilievo fondamentale perché i capi di accusa nei confronti dei ragazzi arrestati in flagranza, incarcerati e processati per direttissima, (poi rilasciati) sono di danneggiamento aggravato”; il rilievo è ancora più importante se si pensa che il Presidente del Senato è pure avvocato ed ha deciso di costituirsi “parte civile”).

Sono certo che i legali dell’Associazione sapranno districarsi in questa materia anche se il momento politico attuale naviga verso lidi che vagheggiano divieti e punizioni esemplari in luogo di analisi e soluzioni appropriate.

Ad ogni buon conto, persino la sinistra democratica pare sia stata colpita da amnesia storico-politica. Passi. Al momento attuale “quella sinistra” è più preoccupata a non affondare che trovare risposte ai bisogni della società.

Meno comprensibile, invece, è la posizione delle donne in generale che, su questa vicenda, avrebbero dovuto, secondo il mio modesto parere, alzare una voce di solidarietà con chi, mettendo a repentaglio la propria libertà, agisce per un mondo migliore dove tutti possano vivere e non sopravvivere.  Pare abbiano completamente dimenticato le lotte sull’aborto, sul divorzio, sulla rappresentanza di genere.  L’arresto di Adele Faccio da parte della polizia (dopo aver dichiarato di aver abortito) in quanto l’aborto volontario era all’epoca ancora elencato tra i “delitti contro l’integrità e la sanità della stirpe” nel Titolo X del Codice penale del 1930 allora vigente (norme abolite solo nel 1978 con l’introduzione della Legge 194 del 1978).

Rimango nel settore femminile (che però non può essere il solo a sollevarsi in questa vicenda) per comprendere l’evoluzione del movimento femminista; in particolare perchè sono coloro che hanno pagato in prima persona un cospicuo dividendo per ottenere diritti che oggi, invece, sono patrimonio di tutti. Senza il loro intervento non avremmo avuto molte delle leggi che invece abbiamo.

Ma come pensano di aver ottenuto il diritto al voto le donne? Per grazia ricevuta forse? O invece perché migliaia di donne, dalla rivoluzione francese in poi, hanno manifestato attraverso anche la disobbedienza civile, si sono fatte arrestare, hanno anche perso la vita, hanno passato lunghi periodi in galera, hanno lasciato a casa mariti e figli; tutto questo, per ottenere la sensibilizzazione da parte delle istituzioni e della società, ed il diritto ad essere equiparate agli uomini. In tutto!   Eh si, qualche volta ci è scappato pure qualche imbrattamento di facciata, lancio di uova, e simili manifestazioni “incivili” che oggi si vogliono punire con l’arresto e magari buttando la chiave!

Qualcuno ricorda forse il lancio delle uova contro le signore con pellicce costosissime alle prime della Scala? A cosa è servito? A sensibilizzare l’opinione pubblica sull’aberrazione dell’allevamento di animali da pelliccia.

E ancora. Dal 1968 al 1974 l’Italia fu dominata da una profonda trasformazione dei costumi della società con la bocciatura di un referendum che chiedeva l’abolizione della legge sul divorzio, e con lo sviluppo di movimenti femminili che chiedevano la parità dei diritti per le donne in ogni campo. In piazza accadeva di tutto.

Occupazione delle università: la prima fu quella di Trento e a seguire molte altre. Difronte al dilagare delle occupazioni, i rettori chiedono l’intervento della polizia. Occupazioni, sgombri, nuove occupazioni. Il 2 febbraio viene occupata l’università di Roma e alla fine del mese, il rettore D’Avack fa intervenire la polizia. Il giorno dopo c’è la manifestazione a Valle Giulia. Gli scontri con la polizia durano per ore e sono durissimi.

Potrei continuare per pagine e pagine. Ma mi fermo. Tutto questo è avvenuto per ottenere diritti che sono serviti a tutti, compresi quelli che oggi vogliono i ragazzi di Ultima Generazione in galera. Prima di dare sfogo alla rabbia che abbiamo nella pancia, proviamo a pensare ai motivi che hanno spinto quei ragazzi ad “imbrattare” Palazzo Madama: sono gli stessi motivi che hanno spinto molti di noi a scendere in piazza nei decenni passati e a prendere manganellate sulle gambe e anche in altre parti …  per ottenere diritti civili.  Finché ci saranno giovani capaci di mettere a rischio la propria vita per difendere quella di tutti gli altri, non ci sarà mai una “ultima generazione” … magari una “penultima”.

Oggi è toccato a loro … tranquilli, domani toccherà a qualcuno di noi!

Un saluto.

Zavoratti