Buongiorno,

E’ questione di pochi giorni ma il nuovo governo dovrà affrontare un primo enorme problema: quale decisione prendere sul NUTRISCORE. Nelle scorse settimane ci siamo appassionati ad altri temi: il toto-ministri, ed intanto le altre nazioni europee lavoravano sul Nutriscore per dare un meccanismo internazionale all’individuazione di ciò che mangiamo. Mica pizza e fichi…

Temo che in pochi sappiano di cosa si tratta. Eppure, il tema, è di quelli che potrebbe cambiare la vita di tutti nei prossimi decenni. Provo a tracciarne un breve riassunto.

Il Farm to Fork (F2F) è un piano decennale ideato dalla Commissione europea che dovrebbe guidare una sorta di transizione verso un sistema alimentare più equo, più sano ed infine anche più rispettoso dell’ambiente. Per la prima volta l’Unione europea progetta una politica alimentare coinvolgendo l’intera filiera alimentare: dalla produzione, alla distribuzione e fino al consumo.  Si tratta, quindi, di una strategia in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile teso ad innescare un sostanziale miglioramento degli standard a livello globale; strategia che necessita il coinvolgimento della cooperazione internazionale e le politiche commerciali di tutti i Paesi terzi. Progetto enorme quindi!

Ma con quali obiettivi?

  • Garantire una produzione alimentare sostenibile;
  • Garantire la sicurezza alimentare;
  • Favorire una filiera alimentare sostenibile dall’inizio alla fine: dalla lavorazione alla vendita (sia all’ingrosso sia al dettaglio), e anche i servizi accessori, come l’ospitalità e la ristorazione;
  • Promuovere il consumo di cibi sostenibili e sostenere la transizione verso abitudini alimentari sane;
  • Ridurre gli sprechi alimentari;
  • Combattere le frodi alimentari lungo la filiera.

Per raggiungere questi obiettivi serviranno investimenti inimmaginabili ma che potranno essere anche fonte di nuove figure professionali:

  • servizi di consulenza di alto livello
  • gestione, lettura ed elaborazione di montagne di dati
  • nuovi processi produttivi
  • una nuova filiera alimentare

Per chi volesse conoscere i dettagli di questa gigantesca manovra europea, consiglio la lettura di quanto scritto in argomento da Slowfood di cui riporto il sito: https://www.slowfood.it

Ma in tutta questa manovra, il nostro Governo cosa dovrà decidere?  La decisione è di quelle che più divisive non si può: identificare una etichetta europea.  Per non fornire informazioni sbagliate, riporto quanto scritto da Stefano Iannaccone sulle pagine di Domani:

“Nel dettaglio, la questione riguarda la decisione dell’Ue di adottare, nell’ambito della strategia F2F, un meccanismo di etichettatura uniforme in grado di fornire un preciso quadro di informazioni al consumatore. Lo scopo è soprattutto quello di individuare le qualità alimentari dei prodotti. Così il modello proposto, sotto la spinta di varie ricerche, è quello del Nutriscore, gradito alla Francia e dato per favorito fino a pochi mesi fa. Il sistema è anche ribattezzato “a semaforo” per il suo funzionamento. Sul pacco, infatti, ci sono vari colori, per sintetizzare visivamente i valori nutrizionali, principalmente grassi, sale, zuccheri e kilocalorie. Si va quindi da verde, che indica i cibi non dannosi per la salute, al rosso, che contraddistingue gli alimenti meno salubri”.

E ora arriva il bello. In Italia abbiamo, alcuni, tra i migliori prodotti al mondo tra salumi e formaggi che, con questo meccanismo, finirebbero tutti identificati con il semaforo rosso perché contenenti una elevata concentrazione di grassi e sale. Ma finanche l’olio di oliva, perché ricco di contenuto calorico. Come la mettiamo col “sovranismo alimentare”?

L’etichetta europea immaginata indicherebbe questi prodotti come prodotti non consigliati per la salute perché dannosi. Possiamo immaginare il danno che ne avrebbe la nostra economia fatta di piccole e grandi aziende, ma tutte (o quasi) straordinarie per la qualità dei prodotti?

Ora si può comprendere che il problema del Farm to Fork non è cosa da poco. Ed è per questo motivo che per affrontarlo, servono altissime competenze e nervi saldi. Il neo ministro Lollobrigida avrà queste capacità? Staremo a vedere. Di certo, la soluzione di questo tema che potrà cambiare la vita di miliardi di persone nel mondo passerà anche attraverso l’uso di un po’ di fantasia.

Un saluto.

Zavoratti