Buongiorno,

il prossimo 10 settembre per l’ultima volta ascolteremo la radio in onde medie. Dalle ore 00 dell’11 non sarà più possibile ascoltare le trasmissioni RAI in onde medie ma ci dovremmo affidare al digitale terrestre, alla DAB+ (dove esiste) e alle FM con la conseguente difficoltà, quando si è in viaggio, di continuare a ricercare la frequenza corretta.  Giusto? Sbagliato? Occorre avere una conoscenza tecnologica che non mi appartiene, per dare una risposta.  Ho navigato un po’ nel web per cercare di sgomberare la mente dalle nuvole che il tema crea: ora il cielo è cupo come in un temporale d’estate. Ci rinuncio.

Si dice che le one medie oramai sono una tecnologia superata. Non ne ho idea. Immagino sia vero, Certo è, però, che con poca spesa avevamo tanta resa: l’intera copertura del territorio nazionale. Ora, il sistema onde medie, non ha ancora un sostituto. Per cui, se devi percorrere l’Italia in autostrada e vuoi ascoltare il notturno italiano, allora sono problemi.

La domanda è: come è stato possibile che Francia, Germania ed Inghilterra che hanno provveduto a smantellare ben prima di noi le onde medie, abbiano trovato lo strumento adatto per sostituire il sistema obsoleto e non creare alcun disagio all’utente?  Dimenticavo: pare che (è certo!) in Trentino Alto Adige la soluzione si sia trovata.

Possibile che nel Paese di Guglielmo Marconi, che sviluppò il sistema delle onde radio e che gli valse il Nobel per la fisica del 1909, si verifichi il fatto che prima si smantella un sistema e poi si pensa a come sostituirlo?

Sarebbe come se pensassimo di chiudere completamente con il sistema della “radiografia” perché oramai si tratta di una tecnologia obsoleta, ma non avessimo ancora chiaro con quale altro metodo sostituire questo fondamentale strumento diagnostico….

Qualche utente intelligente e per nulla remissivo ha pensato bene di scrivere una mail all’indirizzo di raiway@rai.it ottenendo una risposta, si cortese ma “purtroppo non sono previsti al momento degli ampliamenti dei servizi di diffusione radio”, aggiungendo “l’onda media è una modalità di diffusione oramai superata e la copertura FM è, a nostro parere, sufficiente (in considerazione anche della tipologia del territorio italiano che è pieno di ostacoli naturali quali le catene montuose) e concludendo “l’azienda RAI si attiverà nello sviluppo dei servizi digitali quali il DAB che dovrebbe garantire un miglioramento della ricezione in mobilità”.

Come a dire: se ti sta bene ok altrimenti non so che farci …    E’ comprensibile, quindi, la volontà della direzione RAI a mantenere, su questo argomento, un profilo molto basso.  Devono interrompere un servizio (ottimo) senza avere (ancora) una alternativa … In una azienda privata una operazione come questa avrebbe fatto saltare immediatamente l’intero vertice.

Un saluto.

Zavoratti