Buongiorno a tutti,

non so se qualcuno ricorda quanto scritto in argomento il 4 ed il 21 luglio scorso in questo stesso blog. Avevo seri dubbi sull’esito positivo del ddl ed ho voluto condividerli con i lettori. Per questo motivo, forse, oggi non riesco ad unirmi al coro di stupore per il suo affossamento.

Ogni giorno che passava la polarizzazione era sempre maggiore. Figuriamoci trovare una mediazione. I pseudo tentativi di mediazione non venivano cercati nelle aule parlamentari ma nei talk show con esito prevedibile di “cannibalizzazione” come li ha definiti l’ottimo Jonathan Bazzi in un articolo di ieri.

Da ultimo, il quotidiano Repubblica, ospita una lettera dello statista Matteo Renzi che offre l’esegesi della sconfitta dovuta, a suo dire, dall’incapacità di fare politica del PD che insegue il populismo dei 5S ed è incapace di ricercare un “compromesso”; su questo termine Renzi fornirà anche una lectio indimenticabile di cui dirò a breve.

Lo statista, però, dimentica che nessuno dei suoi grandi predecessori (De Gasperi, Spadolini, Andreotti, Craxi) si recava in Arabia il giorno del passaggio in aula di una legge sui diritti civili. Proprio il paese dove, quei diritti vengono negati e, le persone colpevoli di appartenere al gruppo LGBT+Q, mandate a morte.  Con un colpo solo lo statista:

  • eseguiva il contratto di consulenza sottoscritto con quel Paese;
  • incassava la fattura;
  • affossava il ddl Zan
  • mandava un chiaro avvertimento per la votazione del prossimo Presidente della Repubblica.

Nella lettera a Repubblica lo statista cita persino Amos Oz quale esempio di vita dedicata al compromesso: “il compromesso è sinonimo di vita. Dove c’è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità, non è idealismo. Il contrario di compromesso è fanatismo, morte”. Oz non potrà confrontarsi, è mancato nel 2018. Ma è evidente che lo statista conosce assai poco della biografia e del pensiero del grande intellettuale israeliano; riporto due citazioni di Amos Oz per aiutare a comprendere meglio le sue opinioni:

“Due guerre israelo-palestinesi sono scoppiate in questa regione:

  • Una è quella della nazione palestinese per la sua libertà dall’occupazione e per il suo diritto a essere uno Stato indipendente. Tutte le persone rispettabili dovrebbero sostenere questa causa.
  • La seconda guerra è mossa dall’Islam fanatico, dall’Iran a Gaza e dal Libano a Ramallah, per distruggere Israele e cacciare gli ebrei dalla loro terra. Tutte le persone rispettabili dovrebbero aborrire questa causa“. (April 7, 2002)”

Oramai non c’è più vergogna per nulla. Si possono fare affermazioni di qualunque tipo, facendo citazioni più o meno colte, più o meno a proposito, più o meno pertinenti.

Il grande statista, nella sua lunga dissertazione sulle cause del fallimento del ddl Zan, ospitata a pagina 18 di Repubblica di oggi, si è dimenticato di offrire una ragione ad un fatto concludente assai rilevante: al passaggio in aula alla Camera del ddl Zan il partito Italia Viva ha votato a favore all’unanimità. Al Senato no!  Provi a spiegare questa differenza …

Un saluto

Zavoratti