Buongiorno a tutti e ben ritrovati,

in questa settimana di pseudo vacanza, tra svuotamento di cantina, garage e appartamento, pensavo di dedicare tutto il tempo esclusivamente a lavori fisici. Trovare così ristoro nella stanchezza fisica quasi a cancellare due anni di sofferenza di ben altro tipo.  La realtà, invece, mi ha rovesciato addosso, lo ha fatto su tutti noi (o quasi) gli avvenimenti che oramai conosciamo. Il ritiro scomposto e del tutto impreparato degli USA dall’Afghanistan. Cosa sia accaduto nella realtà per spingere Biden ad una simile azione è troppo presto per dirlo e, forse, non lo sapremo mai veramente. Ma tutto sommato, a ben vedere, si tratta di decisioni che, occhi, orecchie e menti molto esperte, avevano già preconizzato. Merkel compresa, quando nell’incontro con Trump del 2017 ebbe a concludere: “I tempi nei quali potevamo completamente affidarci ad altri sono passati da un pezzo. Noi europei dobbiamo riprendere il nostro destino nelle nostre mani”.  E’ accaduto. E purtroppo la Merkel si sta congedando da noi …

Gli USA non abbandonano solamente l’Afghanistan, ma abbandonato anche l’idea di nazione “faro” che avevano voluto costruire in oltre un secolo di democrazia ovvero il punto di riferimento per la salvaguardia dei  diritti umani tutti.  Basta. Tutto questo non esiste più. Ed ho motivo di ritenere che esattamente questo sarà il peggiore dei rischi possibili che pagheremo per generazioni e generazioni e non voglio nemmeno immaginare a quali condizioni. Il grande genio della Merkel lo aveva capito nel 2017 e lo ha ricordato in un momento di sconforto qualche giorno fa quando ha dichiarato in un empito di straordinaria sincerità: “in Afghanistan abbiamo sbagliato tutto”.

Ora, le cancellerie di tutto il Mondo dovranno metterci una pezza o, se saranno intelligenti, sfruttare questa occasione per sostituire gli USA (era tempo che qualcuno lo facesse).  L’Europa potrebbe succedere agli USA proprio come baluardo di civiltà: ne ha i mezzi economici; ne ha le dimensioni e strutture militari; ma soprattutto ha una storia del pensiero filosofico strutturato e radicato nel DNA di tutta la sua popolazione. Ecco perché l’Europa potrebbe sostituirsi agli USA.  Ma ci vuole prima un pensiero e poi una guida.  Ne saremo capaci?  Staremo a vedere …

Nel frattempo però occorre risolvere qualche problema di natura pratica: la salvezza di uomini, donne e soprattutto bambini che corrono il rischio di violenza se non di morte. A tacere della pratica dei “bacha bareesh” ovvero delle violenze psicologiche e sessuali su bambini maschi fino ai 18 anni di cui nessuno, assolutamente nessuno parla. Secondo Futura D’Aprile che ne ha dato conto in uno straordinario articolo sul quotidiano DOMANI di ieri (di cui raccomando la lettura) si tratta di migliaia e migliaia di bambini sottoposti a violenze di ogni tipo per il solo piacere del “bacha bazi” il padrone! Pratica di cui tutti i contingenti militari sono a conoscenza ma di cui si fa finta di nulla. Semplicemente atroce!  Riporto solamente l’incipit dell’articolo per comprendere le dimensioni del fenomeno: “Volto truccato, abiti femminili e campanelli ai polsi e alle caviglie che tintinnano durante gli spettacoli di danza e canto con cui intrattengono gli ospiti del loro padrone. E’ questo il ritratto dei bacha bareesh, ragazzini tra gli 8 e i 18 anni sessualmente sfruttati da signori locali, uomini di fede, funzionari governativi e personale militare in Afghanistan e costretti a servire il loro bacha baz (il padrone) fino allo spuntare della barba.”

Ecco di cosa stiamo parlando, di un Paese che per molti versi potrebbe essere straricco viste le risorse su cui può contare, e che invece fa vivere la propria gente (fortunatamente in questi ultimi vent’anni un cambiamento era iniziato) in condizioni estremamente arretrate e di sfruttamento.

Cosa fare? Qualche giorno fa un’amica di professione avvocato, aveva condiviso su FB una bella foto delle donne di Kabul in trasformazione.  In quell’occasione mi ero permesso di sollecitare quell’amica, in quanto donna ed in quanto avvocato, di provare a fare qualcosa.

Non possiamo contare sulle cancellerie europee che certamente prenderanno qualche decisione ma quelle decisioni saranno frutto di una mediazione tra le diverse esigenze delle singole Nazioni.  Io sono fermamente convinto che se le donne volessero, potrebbero attivare la più grande mobilitazione che si sia mai vista dal momento della rivoluzione sessuale degli anni 60 e 70. Ne hanno la forza, i numeri, il potere, ma soprattutto non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare nell’accreditare una capacità che ancora oggi, salvo rarissime eccezioni, faticano a far emergere.

So che tra i lettori di questo piccolo Blog ci sono molte donne e diverse di queste sono avvocati.  Ebbene, si potrebbe partire proprio da loro per il coinvolgimento e la mobilitazione di una categoria che potrebbe essere di traino ad una mobilitazione molto più ampia, così da coinvolgere altre categorie e corporazioni.  Se avvenisse sarebbe un segnale dirompente nei confronti di tutti i governi…

Proviamo a non lasciare sola una popolazione (e soprattutto i bambini) nelle mani di criminali di guerra.  Voglio concludere questo articolo citando Gianni Cuperlo che proprio ieri aveva concluso un suo pezzo su questo tema in questi termini:
“… Diventa, invece, il solo modo di manifestare oltre noi e i confini oggi sconfitti delle nostre leggi, la forza dei principi che ispirano e reggono le democrazie. La destra minaccerà le piazze contro l’ultima invasione e magari guadagnerà qualche voto lucrando sulle paure? Pure dovesse succedere i voti si possono recuperare. L’irreparabile è se perdi l’anima, perché quella non la ricompri più.”

Un saluto.

Zavoratti