Buongiorno a tutti,

il quotidiano DOMANI pubblica a pagina 2 i sei punti di Boris Johnson per fermare la Russia.  Vale la pena che questi sei punti vengano conosciuti.  Rimandiamo a dopo ogni osservazione e commento.

Primo punto: creando una “coalizione umanitaria internazionale”;

Secondo punto: facendo “di più per aiutare l’Ucraina a difendersi”;

Terzo punto: aumentando “la pressione economica sul regime di Putin … espellendo ogni banca russa dal sistema Swift” e punendo ulteriormente gli oligarchi;

Quarto punto: smettendo di considerare lecito o normale qualsiasi intervento della Russia in Ucraina, come fatto in passato con Georgia e Crimea;

Quinto punto: rimanendo “sempre aperti alla diplomazia” e lavorando per mitigare ogni escalation. A patto però che il “governo ucraino abbia piena autonomia” sulle decisioni di qualsiasi accordo.  “Non ci può essere una nuova conferenza di Jalta con poteri esterni che decidono per il popolo ucraino”;

Sesto punto: agendo “per rafforzare la sicurezza euro-atlantica”, sia intervenendo sul confine orientale della Nato, sia sostenendo altri Paesi (come Moldavia, la Georgia o i Balcani occidentali).

Mi piace chiudere con la dichiarazione del leader dell’opposizione laburista Keir Stamer secondo il quale non ha più senso, in questo contesto, chiedere le dimissioni di Johnson, come aveva fatto prima della crisi ucraina.

Concordo con lui; ci penserà la storia a farlo dimettere se questa è la sua visione della politica internazionale.

Proviamo ad analizzare i singoli punti.

Coalizione umanitaria internazionale: che cosa intenda non è chiaro. Intende forse allestire un “baraccone” per gestire il flusso dei profughi?  Ci auguriamo tutti di no.  Ogni nazionale sta facendo il possibile e forse anche di più.  L’Europa quello che doveva fare l’ha fatto, almeno sotto questo aspetto: giovedì pomeriggio il Consiglio dell’Unione Europea, l’organo che riunisce i rappresentanti dei 27 governi dell’Unione, ha approvato all’unanimità l’applicazione di una norma europea che garantirà un permesso di soggiorno temporaneo alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina, causata dall’invasione dell’esercito russo. È la cosiddetta “protezione temporanea” uno strumento legislativo di emergenza finora mai applicato nella storia dell’Unione Europea. Filippo Grandi, commissario dell’ONU per i rifugiati, ha definito la decisione del Consiglio senza precedenti.

Punto secondo: facendo “di più per aiutare l’Ucraina a difendersi”; sempre meno chiaro Johnson.  Cosa intende? Fornire più armi? Bombe e missili nucleari? Cosa intende? Perché non parla chiaro? Sostanzialmente sta dicendo: armiamoci e partite!

Terzo punto: aumentando la pressione economica sul regime di Putin: caro Johnson Ti sei accorto che lo stanno già facendo sia i governi che le singole aziende?  Ma dove sei stato in questi giorni? In vacanza?

Quarto punto: smettendo di considerare lecito o normale qualsiasi intervento della Russia in Ucraina, come fatto in passato per Georgia e Crimea. Cosa intende? Che quindi la Nato dovrà combattere contro la Russia perché ha invaso l’Ucraina? Ma secondo Voi Boris si rende conto di quello che dice o apre la bocca e gli da aria?

Quinto punto: rimanendo “sempre aperti alla diplomazia”. Non capisco se ci fa o ci è.  A quale diplomazia fa riferimento? In 12 giorni di guerra salvo qualche telefonata tra Macron e Putin cosa è successo dal punto di vista diplomatico?  Nulla.  Assolutamente nulla.

Sesto punto: agendo “per rafforzare la sicurezza euro-atlantica”; il più divertente (se non fosse drammatico) di tutti i punti di Boris.  Ora Boris invoca un maggior coinvolgimento della sicurezza auro-atlantica e non è stato capace nemmeno di impedire una Brexit che tanti danni sta portando alla popolazione inglese.

Io ho certamente paura di quello che può accadere con il conflitto UCRAINA-RUSSIA. Ma quella paura è infinitamente inferiore rispetto a quella che scaturisce dalle azioni di taluni leader europei e mondiali.

Rimpiango Frau Merkel che spero qualcuno sia andato a prendere in vacanza e convinta a rientrare al lavoro con un compito straordinario. Ritorna Angela

 

Un saluto.

Zavorattti