Buongiorno a tutti,
sono costretto a tornare anche oggi sul caso Ucraina. Comincia a diventare imbarazzante la sostanziale “neutralità” del nostro Governo, rispetto al conflitto Russo-ucraino.
Non so voi ma io non ho compreso quale sia la posizione italiana in questo conflitto. Si potrebbe pensare che l’Italia non abbia assunto alcuna posizione, adeguandosi alla linea di Bruxelles. Anche così fosse, ci si dimentica che Bruxelles non elabora alcuna propria idea o posizione che non sia la sintesi delle idee e posizioni delle cancellerie nazionali: Francia e Germania in testa. E allora perché non assumere una posizione anche noi? Se Draghi abdicherà a questa sua prerogativa il risultato non potrà che essere quello di delegare agli interessi economici la strategia di politica estera: ENI e LEONARDO in testa ma non solo.
Troppo poco e soprattutto troppo miope. Ma questa non sarebbe nemmeno l’unica opzione conseguente alla neutralità di fatto dell’Italia. Si sta facendo strada una opzione molto più stringente e pericolosa: la polarizzazione delle posizioni tra pacifisti ed interventisti; tra coloro che incitano alla NO FLY ZONE e quindi all’inizio della terza guerra mondiale e coloro che, invece, incitano a trovare una soluzione diplomatica che, detto sottovoce, oggi può consistere unicamente nella concessione dell’Ucraina delle regioni del DONBASS e della CRIMEA.
Un esempio è stato fornito proprio ieri in una nota trasmissione televisiva nella quale si è scatenata una rissa tra il sindacalista Cremaschi ed i giornalisti Caprarica e Giletti. Sono volati gli stracci sotto gli occhi gongolanti e soddisfatti della conduttrice che, evidentemente, ad ogni rissa probabilmente aumenta il suo cachet. Uno dava del guerrafondaio all’altro. Gli insulti non si sono risparmiati. A tacere del fatto che continuo a chiedermi, senza trovare alcuna risposta minimante epistemica, con quale competenza questi soggetti siano in grado di elaborare le loro teorie e proporle come le uniche che valga la pena approfondire?
Anche su questo tema la televisione ci ha fornito una esemplificazione straordinaria. Lucio Caracciolo (direttore del mensile LIMES) proprio ieri sera, ospite nel salotto di una nota conduttrice ha dato dimostrazione di cosa significhi pensare e ragionare; di quanto sia faticoso e rischioso prendere posizione; ma “ragionare” è l’unica via percorribile. La conduttrice interpellava sulle questioni russo-ucraine i suoi ospiti tra i quali un noto giornalista tuttologo direttore di un quotidiano. Il noto giornalista-tuttologo esprimeva teorie trite e ritrite che venivano pervicacemente smontate da Caracciolo con l’uso della ragione e della logica (mi chiedo perché il Governo non abbia un simile soggetto come consulente?).
Come che sia, ci troviamo in una situazione assai delicata; stiamo camminando su un crinale pericoloso. Osservare il particolare senza avere la visione dell’insieme ci porterà a prendere decisioni sbagliate e di cui potremmo pentirci. Mi auguro in una maggiore analisi da parte di tutti. Voglio chiudere con un monito tratto da uno scritto del tanto chiacchierato Konrad Lorenz premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1973 che nella sua opera “Io sono qui e tu dove sei?” del 1935 ebbe a scrivere:
«Verrà il giorno in cui ciascuna delle due parti in guerra, avrà la possibilità di annientare completamente l’altra. Forse verrà il giorno in cui tutta l’umanità sarà divisa in due campi. Ci comporteremo allora come le colombe o come i lupi? Sarà la risposta a questa domanda a decidere del destino dell’umanità.»
Riflettiamoci.
Un saluto.
Zavoratti
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