Buongiorno,

Il nuovo anno inizia nel modo migliore possibile. Finalmente anche Israele ha un governo che si presume essere stabile visti i numeri su cui ha potuto contare.

Questo è il governo definito più di destra che Israele abbia mai avuto, con i politici di estrema destra rappresentati per la prima volta in una coalizione. L’esecutivo è composto, oltre che dal Likud di cui Netanyahu fa parte, anche da un partito ultranazionalista religioso dominato dai coloni della Cisgiordania e altri due partiti ultraortodossi.

Gli alleati spingono per cambiamenti drammatici che potrebbero alienare ampie fasce dell’opinione pubblica israeliana, aumentare il rischio di conflitto con i palestinesi e mettere Israele in rotta di collisione con alcuni dei suoi più stretti sostenitori, inclusi gli Stati Uniti e la sua comunità ebraica.

Si aggiunga che sono state rese pubbliche alcune frasi pronunciate, in una conversazione intercettata, dal leader di Sionismo Religioso (partito di governo) Bezalel Smotrich. Nella conversazione incriminata, il leader Smotrich stava parlando con un non meglio precisato uomo di affari. I toni della discussione appaiono accesi anche se non si arriva ad un vero e proprio litigio. Ecco le espressioni che rendono felici una intera comunità:

Posso essere omofobo e fascista, ai miei elettori non importa – si legge nelle dichiarazioni – A un sefardita (ndr: erano detti sefarditi gli ebrei della penisola iberica e anche gli attuali discendenti), a una persona tradizionale, lei pensa che gliene importi dei gay? Non gliene importa nulla”; ma Smotrich sente il bisogno di chiarire meglio il suo illuminato pensiero e continua “Posso essere una persona di estrema destra, omofobo, razzista e fascista ma la mia parola non è mai in questione, la mia parola è sacra”. 

E infine, sempre con il fantomatico interlocutore, si arriva ad una sorta di compromesso, ancora più illuminato e sul quale gli ebrei (tutti) dovrebbero, a mio modesto avviso, riflettere attentamente: “Fissiamo allora i nostri limiti; io non lapiderò gli omosessuali, e tu non mi farai ingoiare i gamberetti”.  Conversazione degna di un premio Nobel di certo.

Le medesime dichiarazioni vengono riportate dal sito on line dei quotidiani IL GIORNALE.IT e REPUBBLICA.IT.; spero qualcuno non voglia metterle in discussione.

Mesi e mesi di trattative per portare in governo un simile soggetto. Il popolo di Israele credo abbia qualche problema di identità …

Ciò che è accaduto in Israele non è molto dissimile da ciò che è accaduto anche in Europa, in Polonia, in Ungheria. E l’elenco potrebbe integrarsi con altri Paesi nei prossimi mesi.

Ma cosa sta accadendo? E soprattutto, ci stiamo accorgendo del clima da caccia alle streghe?   Caccia ai gay in Israele, lotta all’aborto in Polonia, lotta all’immigrazione in Italia: per i nuovi governi di destra o estrema destra, questi fenomeni sono “problemi” e come tali devono essere “risolti”.  Il solo fatto che un governo pensi che l’essere “gay” sia un problema, mi spaventerebbe. Avere la necessità (e non il desiderio) di abortire e sapere di poter essere condannati per questa ragione mi spaventa. Essere un immigrato e pensare che qualcuno ha paura di me … mi spaventa.

In questo clima non può non tornare alla mente il saggio di Musil del 1922 “Europa smarrita” dove l’autore, nel descrivere lo stato d’animo dell’Europa alla vigilia della prima guerra mondiale, parla di “stupefatta inquietudine”; stupefatta inquietudine che Roberta De Monticelli dipana così bene in un suo recente articolo a cavallo del nuovo anno.

Non vi è dubbio che abbiamo tutti bisogno di uomini (e donne) nuove; capaci di affrontare i temi più complessi e gestirli con lo spirito della convivenza e laicità. Per farlo abbiamo immaginato che il modo migliore sia quello di farlo fare a dei “tecnici”. Giusto? Sbagliato? Realpolitik? Cento anni fa, esattamente come oggi, “… non mancavano le geremiadi sui valori, gli appelli papali, le richieste di maggiore responsabilità, bontà, solidarietà”; abbiamo forse evitato la follia della prima guerra mondiale? NO! E allora, serve qualcos’altro … Scrive ancora Roberta De Monticelli: “di tutte le cose che affliggono le società contemporanee, l’ampia vittoria della sofistica sulla filosofia, almeno nella cultura dei più, sembra un male minore. Ma non lo è.”  Concordo pienamente. La realpolitk è l’affossamento di ogni pensiero illuminista. Significa non avere un orizzonte a cui mirare ma solo una meta da raggiungere. Significa portare a casa il consenso elettorale ma perdere l’occasione di dare un contributo al vivere civile.

Proviamo a tenere gli occhi aperti … ma siamo proprio convinti che non possiamo fare altro?
Un saluto.

Zavoratti