Buongiorno a tutti,

non mi accoderò alla lunga, lunghissima lista di persone che hanno ritenuto opportuno e, in qualche caso indispensabile, dire la propria sul caso UCRAINA. Non ho le competenze per farlo e nemmeno la cultura necessaria.

Solo qualche spunto da condividere con i lettori del blog, così da alimentare una riflessione che se anche non darà alcun contributo alla comprensione delle ragioni del conflitto, potrà almeno aiutare alla comprensione del nostro atteggiamento difronte ad un evento che rievoca da molto vicino, l’invasione della Polonia da parte di Hitler il 1° settembre del 1939.

E’ vero che nessuno poteva ragionevolmente attendere un atto di invasione dell’Ucraina da parte della Russia.  Ma ora è avvenuto questo è un fatto con cui occorre fare i conti. In che modo? Esiste un modo per far sentire il nostro pensiero su questo avvenimento? O ancora una volta “la delega” è l’unico strumento dietro il quale ci ripariamo? Potevamo evitarlo? Potevamo intervenire prima? Non possiedo ne risposte certe ne formule magiche. Ma qualcosa occorre fare. Qualcosa che non sia la becera solidarietà veicolata dai mezzi di comunicazione di massa attraverso le note figure che veicolano, tanto i messaggi promozionali di qualunque genere quanto la solidarietà nei confronti del popolo ucraino.

Faccio mia l’iniziativa del quotidiano DOMANI che ha aperto due diverse sottoscrizioni alla COMUNITA’ di SANT’EGIDIO:

IBAN: IT67D0760103200000000807040 intestata a Comunità di S. Egidio ACAP Onlus causale: “Aiuti all’Ucraina”

IBAN: IT26k0760103200000061176038 intestato a Comunità di S. Egidio ACAP Onlus – “Adozioni a distanza Ucraina”

Se non si troverà una soluzione al conflitto nelle prossime ore, è presumibile un esodo di qualche milione di persone a tacere del fatto che più ragionevolmente, il popolo verrà preso per fame con le conseguenze che tutti possono immaginare.  E qualcuno, forse, anche ricordare.  E come escludere la possibilità che intere città vengano rase al suolo? Varsavia, Berlino, Lipsia … abbiamo forse dimenticato tutto?

E allora dobbiamo muoverci: dobbiamo scendere in piazza. Anche a fianco delle istituzioni.  Ma tutti dovranno esserci perché chi dovrà prendere decisioni, dovrà sapere su chi potrà contare. Senza distinzioni … di nessun tipo!

Un saluto.

Zavoratti