Buongiorno a tutti,

questa mattina abbiamo dovuto recitare il de profundis per i referendum sulla giustizia. Non è stato raggiunto il quorum. E non per una manciata di voti;  nemmeno se avessimo avuto la possibilità di votare per una settimana intera il quorum sarebbe stato raggiunto. E nemmeno se avessimo fatto una campagna elettorale battente (tipo referendum sull’aborto).  A dimostrazione che il popolo è di gran lunga più intelligente ed evoluto dei suoi politici.

Se dovessimo guardarci indietro ed analizzare l’intero processo che ha portato alla tornata referendaria, non potremmo che vergognarci.  Ci sono stati spacciati per referendum popolari.  Non è vero: non lo sono.  E’ una “balla” mostruosa.  Qualcuno di Voi ha forse firmato in qualche gazebo per raggiungere le 500.000 firme necessarie a presentare un referendum popolare? No. I cinque referendum sono stati richiesti dopo il voto favorevole di nove consigli regionali tutti di centrodestra: Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto.

Ora quindi sappiamo che si trattava di referendum voluti dalla politica che, incapace di svolgere il proprio compito, ha pensato di farsi legittimare dal popolo.  E il popolo l’ha bastonata!!  Poco male tutto sommato, non fosse che questa tornata elettorale è costata circa 400.000.000,00 (quattrocento milioni) di euro (fonte: money.it); per chi avesse maggiore dimestichezza ancora con le lire, si tratterebbe di quasi 800 miliardi di lire.

400 milioni di euro, per ratificare che la metà dei nostri politici risultano essere “imbelli”!  Incapaci di qualunque azione seria e dignitosa; incapaci di avere una visione politica volta agli interessi della nazione.

Mi auguro che qualcuno se lo ricordi alle prossime elezioni politiche in primavera.  Le nazioni che hanno avuto il coraggio di cambiare sono passate attraverso un fallimento!  Penso all’Islanda.  Una mattina gli islandesi si sono alzati ed hanno scoperto che la loro nazione era fallita. Era il 2008. Si sono rimboccati le maniche e l’hanno ricostituita ma non con i politici precedenti; tutti nuovi e tutti giovani.  Forse in Islanda è stato possibile perché la popolazione non arriva a 400.000 persone.

Ma da noi, come sarà possibile una rinascita?

Un saluto.

Zavoratti