Buonasera a tutti,

“Musica e storie lungo il cammino celeste” si propone di realizzare un progetto di turismo culturale ed ecocompatibile che possa far dialogare la musica con importanti aspetti peculiari del territorio del Friuli Venezia Giulia, creando una proposta turistica e culturale innovativa nella Regione e valorizzando al contempo il vasto territorio attraversato dal Cammino Celeste, percorso di importanza internazionale e toccato dagli eventi del Festival musicale internazionale Nei Suoni Dei Luoghi.

Il cammino proposto è destinato ad essere percorso da chiunque voglia partecipare all’iniziativa e ha già trovato l’adesione da parte di alcuni musicisti che daranno vita a momenti musicali spontanei lungo la via. Tutte le informazioni e il programma completo degli appuntamenti agli indirizzi che troverete in calce.

Di seguito il programma recuperato dal sito on line de ILFRIULI.IT:

Dopo il prologo di domenica 27 giugno sull’Isola di Barbana con il concerto “Sea Shell, Canzoni per Conchiglie”, di Mauro Ottolini, evento inaugurale del festival Nei Suoni dei Luoghi, l’itinerario del Cammino Celeste verrà percorso, dal 2 al 10 luglio, dalla violinista Valentina Danelon, ideatrice e direttrice artistica del progetto, insieme a Valentina Lo Surdo, conduttrice radiotelevisiva, musicologa e reporter di viaggi a piedi per importanti testate online dedicate al turismo.

Il viaggio vero e proprio partirà quindi da Aquileia venerdì 2 luglio, con l’incontro con Andrea Bellavite, teologo, saggista e giornalista, autore con Tiziana Perini e Marco Bregant, de “Il Cammino Celeste. A piedi da Aquileia al Monte Lussari”.

Il percorso toccherà poi Aiello del Friuli, Cormons, Castelmonte e lungo la via si susseguiranno incontri con scrittori e storici quali Aurelio Pantanali, Mauro Daltin, Franco Fornasaro e Angelo Floramo.

Si prosegue poi con il primo appuntamento musicale durante il cammino, realizzato in collaborazione con MittelLand, che sarà lunedì 5 luglio a Montemaggiore in comune di Taipana (alle 18.30), con il concerto del pianista Sebastiano Mesaglio (musiche di Händel e Schuncke) e la presentazione del libro “Il fiume a bordo” di Mauro Daltin, Angelo Floramo e Alessandro Venier.

Altro appuntamento degno di nota è quello in collaborazione con Carniarmonie, in programma mercoledì 7 luglio alle 20.30 a San Giorgio di Resia, con il concerto della fisarmonicista Saria Convertino e del gruppo folkloristico “Val Resia”. A seguire la conversazione sulla musica e sulle tradizioni della comunità resiana con un focus sulla compositrice e musicologa Ella Adaiewsky. Interverranno Verdiana Morandi, Dino Valenti, Andrea Rucli e Valentina Lo Surdo.

A Chiusaforte si prosegue con Romano Vecchiet e la storia della linea ferroviaria Pontebbana e delle sue stazioni. Grande appuntamento di chiusura del Cammino Celeste sarà sabato 10 luglio alle 14.00, nel meraviglioso scenario del Monte Lussari, con il concerto, realizzato in collaborazione con Folkest, del Duo Hana “Canzoni alla luna”, con la partecipazione di Saria Convertino, Valentina Lo Surdo e Valentina Danelon.

Per chi invece fosse interessato al solo cammino, fornisco alcuni elementi per decidere se percorrere questo sentiero o “iter” come veniva chiamato in antichitià.

Nel nostro caso si tratta di un Iter non ritenuto maggiore (quali, ad esempio quelli conducono a Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela) e pur tuttavia non è da ritenersi nemmeno un cammino minore, ovvero un cammino rivolto ad un Santuario regionale. Si tratta di un cammino che lega idealmente Aquileia (la sede dell’antico patriarcato) al Monte Lussari che nel suo splendido scenario accogliere il Santuario; nel tragitto vengono avvicinate diverse altre chiese e luoghi di particolare interesse per la storia locale.

La ricostruzione dell’antico tracciato si avvale di fonti storiche, documenti scritti, elementi del paesaggio, costruzioni artistiche votive, ma anche di testimonianze degli anziani. Dall’interessantissimo sito (il link viene fornito in calce) dal quale abbiamo recuperato queste informazioni, si rileva anche  che percorrendo questo Iter, questo Cammino, si attraversa il Friuli dal mare ai monti, si sfiorano chiesette votive, si è guidati da antiche ancone, e si possono riconoscere tracce di antichi centri d’accoglienza, centri gestiti da ordini monastici e cavallereschi.

L’Iter, che presto si percorrerà seguendo le tracce azzurre, è un collegamento intuìto, ricostruito tappa per tappa, perché la ferrovia, le nuove strade, i ponti e le trasformazioni dei paesi, hanno cancellato, spostato, deviato molti tratti di antiche vie che i nostri avi percorrevano. Però ci teniamo a sottolineare che questa Via è stati cercata, sperimentata e valutata, anche dopo aver ascoltato il suggerimento di anziani che ben ricordano come raggiungevano un tempo le varie chiese, anche quelle più lontane, a piedi.

Se il segno distintivo del Cammino è quello patriarcale, il secondo è quello Mariano, per questo si chiama anche Cammino Celeste, poiché unisce luoghi di antica devozione mariana; numerosissime sono le ancone, le edicole e le immagini di Maria, che ci accompagnano lungo la Via. E mentre si cammina e si procede, si può godere della presenza di piccoli gioielli artistici poco conosciuti, e grazie alla lentezza del passo si può osservare la modificazione del paesaggio: la laguna, la pianura, i fiumi, le cittadine, i vigneti nella zona del Collio, le diverse Valli con i rispettivi fiumi, i monti delle Prealpi e quelli delle Alpi Giulie ci verranno incontro. Anche l’udito riconoscerà i passaggi da una zona all’altra, poiché molti sono i dialetti e le lingue che seguiranno il passo.

Anch’io ho percorse alcune delle tappe indicate nel percorso di cui sono venuto a conoscenza solamente alcuni anni fa.  Tappe che mi hanno permesso di conoscere luoghi e zone del tutto sconosciute e allo stesso tempo straordinarie. Ma soprattutto, percorse in solitudine, mi hanno fornito una chiave di lettura del territorio affatto sconosciuta ed hanno contribuito a ricostruire anche una mappa di me stesso.

Da ultimo, non certo per importanza, è opportuno ricordare che una deviazione durante il percorso della tappa Castelmonte-Masarolis, permette di visitare le “malghe del Porzus” che tanto hanno dato alla nostra storia nel bene e nel male.

Un saluto.

Zavoratti

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