Buonasera a tutti,

acquistare mobili in occasione di una ristrutturazione potrebbe portare qualche vantaggio. Vantaggio fiscale si intende: ma pur sempre vantaggio! Per sapere come funziona, si dovranno impiegare circa 5 minuti per leggere l’articolo che ho recuperato da vari siti tra cui anche dal sito on line fiscomania.com.  Per i più volenterosi ho allegato anche l’intera guida 2021 a cura dell’Agenzia delle Entrate.

DI COSA SI TRATTA E COME FUNZIONA?

Il Bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% per le spese di acquisto di mobili ed elettrodomestici finalizzati all’arredo di immobili oggetto di lavori di ristrutturazione edilizia.  Riguarda tutte quelle parti che sono specificatamente attinenti alle opere da realizzare: ad esempio gli arredi per il bagno qualora si proceda alla ristrutturazione dello stesso.

Ma anche arredi, armadi, scaffalature, ecc., purché funzionali e attinenti ai lavori di ristrutturazione. L’importo totale che è possibile portare in detrazione, comprensivo di prestazioni professionali, non può superare il tetto massimo di 16.000 euro per ogni proprietario.

In linea generale, il bonus mobili trova applicazione per gli acquisti sostenuti fino 31 dicembre 2021 ma, proprio in merito ai lavori di ristrutturazione, è necessario fornire alcuni chiarimenti.

Il meccanismo su cui si basa il bonus mobili 2021 è a scalare, ovvero:

  • Qualora i lavori siano iniziati dal 2019, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2020;
  • Qualora, i lavori siano iniziati dal 2018, rientrano gli acquisti effettuati fino a fine 2019;
  • Infine, se sono iniziati dal 2017, gli acquisti fino a fine 2018.

I nuovi arredi o elettrodomestici per cui si vuole usufruire della detrazione, devono essere necessariamente acquistati dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione.

La detrazione IRPEF legata al Bonus mobili deve essere ripartita tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo. Spetta fino a concorrenza dell’IRPEF lorda. Pertanto, ove l’imposta lorda risulti insufficiente rispetto alla detrazione fruibile, la stessa per la differenza viene perduta (non è possibile andare a credito). E’ importante, quindi, che il contribuente che si appresta a fruire di questo Bonus riesca ad avere traccia della propria capienza nell’IRPEF. Altrimenti il Bonus andrà perduto

CHI SONO I BENEFICIARI?

L’agevolazione spetta ai:

  • Proprietari degli immobili;
  • Titolari di diritti reali sugli immobili (uso, usufrutto, etc).

Deve trattarsi di soggetti titolari del diritto che abbiano sostenuto le relative spese. In generale possono fruire di questa agevolazione:

  • Proprietari o nudi proprietari;
  • Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • Locatari o comodatari;
  • Soci di cooperative divise e indivise;
  • Soci delle società semplici;
  • Imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.

Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento. Questo purché tale soggetto sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture.

QUALI SONO LE SPESE AMMESSE A DETRAZIONE?

L’importo massimo per il quale sono riconosciute le agevolazioni fiscali è di 16.000 euro di spesa, per i quali si avrà diritto alla detrazione Irpef del 50%. Lo sconto fiscale spetta sia per l’acquisto di mobili nuovi che per l’acquisto di elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (per i forni classe A).

L’Agenzia delle Entrate ha fornito una lista degli acquisti di arredi ed elettrodomestici che danno diritto a beneficiare della detrazione del bonus mobili e di seguito riportiamo alcuni utili esempi:

  • Mobili e arredi: ad esempio letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione;
  • Elettrodomestici di di classe energetica non inferiore alla A+(A per i forni): ad esempio frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

PER QUALI LAVORI SI POSSONO OTTENERE LE DETRAZIONI?

L’Agenzia delle Entrate ha più volte chiarito quali sono i lavori di ristrutturazione che danno diritto al bonus mobili. Di seguito riproponiamo tutti i casi in cui è riconosciuta la detrazione Irpef del 50% per la spesa di acquisto di mobili ed elettrodomestici:

  • Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;
  • Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • Restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni del condominio.

In merito agli appartamenti privati si ricorda che non spetta il bonus mobili in caso di manutenzione ordinaria, come tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di sanitari o rifacimento di intonaci interni.

MODALITA’ DI PAGAMENTO

Per poter beneficiare del bonus mobili è fondamentale eseguire i pagamenti nelle modalità indicate dall’Agenzia delle Entrate. La detrazione sugli acquisti di mobili è riconosciuta per pagamenti con bonifico, carta di debito o carta di credito. Non danno diritto alle detrazioni gli acquisti pagati con assegni, contanti e altri mezzi di pagamento. Qualora il pagamento sia stato disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

Le medesime modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni.

In caso di pagamento con carte di credito o carte di debito la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente.

La detrazione del 50% è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

COMUNICAZIONE ENEA

Dal 2018 la comunicazione all’ENEA è obbligatoria anche per le spese legate a lavori di ristrutturazioni che comportano un risparmio energetico e tra queste rientrano anche gli acquisti di elettrodomestici.

I dati delle spese sostenute dovranno essere trasmessi entro 90 giorni dal termine dei lavori, seguendo le istruzioni fornite per l’accesso alla detrazione per le ristrutturazioni edilizie.

Tuttavia, non tutti gli acquisti fanno sorgere in capo al contribuente l’obbligo di comunicazione. Le spese che devono essere oggetto di comunicazione all’ENEA sono, per l’acquisto di:

  • Forni;
  • Frigoriferi;
  • Lavastoviglie;
  • Piani cottura elettrici;
  • Lavasciuga;

La mancata comunicazione ENEA non inibisce l’accesso alla detrazione fiscale.

Un saluto.

Zavoratti

 

https://www.lucioberno.it/wp-content/uploads/2021/06/Guida_Bonus_Mobili_012021.pdf