Buongiorno a tutti,

come sta andando l’economia mondiale?  Ma Voi veramente pensate che io possa rispondere ad un quesito come questo?  Se sapessi rispondere, allora saprei anche dire se Dio esiste! … No. Non lo so: ne come andrà l’economia mondiale ne, tantomeno, se Dio esiste!  A quest’ultimo quesito rimando alla fede di ciascuno.  Alla prima domanda, invece, anche se non so rispondere so, però, dove andare a raccogliere informazioni utili, affinché ciascuno riesca a farsi una propria idea.

La straordinaria rivista ASSINEWS (compresa la versione on line) ha oggi pubblicato un comunicato stampa di EULER HERMES che, senza alcun dubbio, trattandosi di un assicuratore del settore del “credito” è autorizzato, oltre che assolutamente credibile, a fornire dati e fare previsioni; la storia insegna, peraltro, che le previsioni degli assicuratori sono sempre “azzeccate”…

Partiamo però col dire chi è EULER HERMES: Euler Hermes è una compagnia di assicurazione del credito del gruppo Allianz, presente in cinque continenti e in oltre 50 paesi in tutto il mondo. Beneficia del rating AA da parte di Standard & Poor’s e Aa3 da Moody’s.

FATTURATO: 27 miliardi EUR (2018)

DIPENDENTI: 5.800 (2018)

Euler Hermes assicura transazioni commerciali per 883 miliardi di euro (2016). Detiene il 34% (2016) del mercato totale delle assicurazioni del credito a livello globale, quota che nel mercato italiano sale al 48% (2016), dati che la pongono come leader assoluto del mercato per fatturato, numero di clienti e di buyer assicurati.

Ebbene, chiarito chi è il fornitore dei dati, scopriamo ora cosa dice EULER HERMES in ordine all’andamento dell’economia mondiale, atteso che questo assicuratore assicura il credito di quasi il 50% delle imprese al Mondo.  Forse, l’osservatorio con i dati più “freschi” … non credete?

Export Made in Italy: a fine 2021 recupererà i livelli pre-pandemia

Dopo aver perso quasi 90 miliardi di euro nel 2020 rispetto al 2019 (in beni e servizi), l’Italia dovrebbe vedere le esportazioni aumentare di 82 miliardi di euro nel 2021, 42 miliardi di euro nel 2022 e 24 miliardi di euro nel 2023. Questo porta il totale delle esportazioni italiane in valore al di sopra dei livelli pre-crisi già nel 2021. I settori che dovrebbero mostrare i maggiori incrementi delle esportazioni nel 2022 sono i servizi, macchinari e attrezzature, mentre anche l’automotive dovrebbe essere tra i maggiori vincitori nel 2023. In termini di mercati di destinazione, si confermano per la UE la Germania e la Francia mentre gli Stati Uniti guidano i mercati extra UE.

In altre parole, entro la fine del 2021 (dopodomani) le esportazioni italiane avranno superato i livelli del 2019 ovvero, pre-crisi.

“reshoring” e “nearshoring” restano più nelle intenzioni che nei fatti

Nonostante le discontinuità presenti nelle catene di approvvigionamento globali, fino a questo momento Euler Hermes non vede una chiara tendenza al “reshoring” o “nearshoring” delle attività industriali. L’unica eccezione è il Regno Unito, che probabilmente ha subito le interruzioni a causa della Brexit. Tuttavia, nel 2021 il protezionismo ha raggiunto livelli record e dovrebbe rimanere elevato, soprattutto sotto forma di barriere commerciali non tariffarie (ad esempio, sussidi, politiche industriali).

Significato di “reshoring”: è l’opposto dell’offshoring ed è un fenomeno economico che consiste nel rientro a casa delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato in Paesi asiatici come Cina o Vietnam o in Paesi dell’Est Europa come Romania o Serbia.

Significato di Nearshore: vuol dire scegliere un partner in outsourcing che si trova in un Paese vicino a quello dell’azienda (per esempio un paese confinante). Per esempio, un’azienda europea che affida attività in outsourcing sul territorio europeo è nearshoring.

In generale, il commercio globale crescerà del +5,4% nel 2022 e del +4,0% nel 2023

Nonostante il rischio di una doppia recessione nel 1° trimestre 2022, Euler Hermes prevede la normalizzazione dei volumi dei flussi commerciali internazionali a partire dal 2° semestre 2022, sulla scia di tre fattori:

La riduzione della spesa privata in beni durevoli, a causa del ciclo di sostituzione più lungo e del passaggio a comportamenti di consumo più sostenibili.

Una scarsità meno netta delle forniture, in quanto le scorte sono tornate ai livelli pre-crisi, o li hanno addirittura superati nella maggior parte dei settori, ed è aumentata la spesa in conto capitale (soprattutto negli Stati Uniti).

La riduzione della congestione navale (gli ordinativi globali per nuove navi container hanno raggiunto livelli record negli ultimi mesi, pari al 6,4% della flotta esistente) e la spesa prevista in infrastrutture portuali negli Stati Uniti, pari a 17 miliardi di dollari.

“Nel complesso, ci aspettiamo una crescita del commercio globale in termini di volumi pari al +5,4% nel 2022 e al +4,0% nel 2023, per poi tornare gradualmente ai livelli medi pre-crisi, a costo comunque di maggiori squilibri globali. Gli Stati Uniti registreranno deficit commerciali record (circa 1,3 trilioni di dollari nel 2022-2023), a cui farà eco in Cina un surplus commerciale record (in media 760 miliardi di dollari). Nel frattempo, anche l’Eurozona registrerà un surplus superiore alla media di circa 330 miliardi di dollari”, spiega Françoise Huang, Senior Economist per l’Asia-Pacifico di Euler Hermes.

Secondo Euler Hermes, i settori dell’energia, dell’elettronica e della meccanica dovrebbero primeggiare anche nel 2022. Ma il vincitore in assoluto delle esportazioni a livello globale nel 2023 dovrebbe essere il settore dell’automotive, grazie agli ordini in arretrato e alla minore spesa in conto capitale nel 2021.
A livello regionale, l’Asia-Pacifico dovrebbe vincere la Palma d’oro delle esportazioni anche nei prossimi anni (oltre 3 trilioni di dollari di ricavi delle esportazioni nel periodo 2021-2023).

Ce n’è abbastanza per dedicarci a tirare diverse conclusioni.  Durante le prossime festività avremo tutti pochissime possibilità (purtroppo) di festeggiare come se non ci fosse un domani.

Approfittiamo di questa occasione ed usiamo il tempo “anche” per confrontarci su questi argomenti che segnano il futuro delle generazioni più giovani.

Un saluto.

Zavoratti