Buongiorno a tutti,

credo sia opportuno affrontare il tema del green pass.  Si tratta di uno strumento con il quale dovremo imparare a convivere dentro e fuori Italia; dentro e fuori Comune; dentro e fuori Regione. Sono certo che qualcuno troverà una pseudo-ragione per non approfondire il tema; ragione del tipo: non ci sono informazioni chiare, precise ed univoche; ogni nazione farà a modo suo; non serve a nulla; e via dicendo. Sono le stesse persone che non si sottoporranno a vaccinazione per ragioni piuttosto fantasiose, del tipo:

— non si sa quello che ci mettono dentro;

— molti medici e personale sanitario in genere non lo hanno fatto (secondo i dati dell’ultimo report sulla campagna vaccinale aggiornato al 7 maggio scorso, si tratta del 4,49% del totale della categoria; in termini assoluti circa 84.000 persone su una popolazione sanitaria di 1.871.000);

— perché si tratta di una influenza o poco più;

L’aspetto più curioso, però, è che alla richiesta di motivare le ragioni per la mancata vaccinazione, ovvero se le ragioni sono fondate su una letteratura e, nel caso, letteratura recuperata dove? la risposta più ricorrente è: “non serve leggere, se ascolti la TV vedrai che è come ti dico io ..”.

Allora possiamo concludere che dobbiamo abbandonare queste persone al loro destino; qualunque sforzo si dovesse fare per far cambiare loro idea, sarà uno sforzo quasi completamente inutile anche se queste persone una cosa ci insegnano; anzi, non insegnano ma confermano: che la TV è l’unico strumento informativo conosciuto.  Non ce ne sono altri!

Ma per tornare al green pass è arrivato il momento di farci alcune domande: cos’è, dove lo si richiede, come funziona, e altre simili amenità.  Provo a fornire alcune risposte, senza la presunzione di essere esaustivo (mi accontenterei di apparire chiaro) spigolando tra i molti dati forniti dal web e, in questo caso, dal sito on line di SKY TG 24.

Al momento il green pass è necessario per prendere parte ad alcune attività, anche in zona bianca, ma nelle prossime settimane lo sarà anche per agevolare gli spostamenti all’interno dei Paesi dell’Ue. In attesa dell’arrivo del Digital green certificate dell’Ue, è già disponibile e utilizzabile in Italia la certificazione verde. Vengono chiamati anche green pass europeo e green pass italiano. Ecco cosa sono, quali sono le differenze, come fare per averli e a cosa servono

COSA È – Il green pass è un’attestazione che comprova uno dei seguenti stati:

  • l’avvenuta completa vaccinazione contro il Covid;
  • la guarigione dal Covid (che corrisponde alla data di fine isolamento, prescritto a seguito del riscontro di un tampone positivo);
  • il referto di un test molecolare o antigenico rapido che riporti un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti

GREEN PASS PER VACCINATI – Viene rilasciato in formato cartaceo o digitale dalla struttura sanitaria dove si è stati vaccinati o dal Servizio Sanitario Regionale di competenza. Al momento, la validità è dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale (quando sono previste 2 dosi) e di nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale

GREEN PASS PER GUARITI – Viene rilasciato in formato cartaceo o digitale, contestualmente alla fine dell’isolamento, dalla struttura ospedaliera presso cui si è effettuato un ricovero, dalla ASL competente, dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta. Al momento, la validità è di sei mesi dalla data di fine isolamento

GREEN PASS CON TAMPONE – Viene rilasciato dalle strutture sanitarie pubbliche, private autorizzate, accreditate, dalle farmacie o dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta che erogano tali test. La validità della certificazione è di 48 ore dal prelievo del materiale biologico

SERVE – Il green pass, in zona bianca e gialla, serve per partecipare a feste e banchetti dopo matrimoni, comunioni, cresime. Per spostarsi fra regioni bianche e gialle non serve, mentre è indispensabile se regioni o province autonome sono arancioni o rosse (anche se al momento in Italia nessuna area è arancione o rossa)

GREEN PASS E VIAGGI – “La certificazione verde Covid-19 – si legge sul sito del ministero della Salute – è valida solo sul territorio nazionale, in quanto al momento il sistema e le regole del Digital green certificate non sono entrati in vigore, pertanto per recarsi all’estero si è soggetti alle normative dei singoli Paesi”. Il ministero consiglia dunque di “consultare i siti istituzionali degli altri Paesi prima di mettersi in viaggio”

DIFFERENZA FRA CERTIFICATO VERDE E DIGITAL GREEN CERTIFICATE – I certificati verdi sono rilasciati in ambito regionale e sono validi solo sul territorio nazionale e fino all’entrata in vigore del Digital green certificate, che verrà invece emesso da una piattaforma nazionale e conterrà un QRcode per verificarne digitalmente l’autenticità e validità. Sarà necessario per muoversi in Unione Europea oltre a valere sul territorio nazionale per gli spostamenti e le attività per i quali è richiesta certificazione

GREEN PASS, ORDINANZE LOCALI E MINORENNI – I governatori o le autorità locali possono emettere ordinanze che richiedono la certificazione verde a loro insindacabile giudizio.

E dopo aver ottenuto il green pass …. ricominciamo a divertirci amici …

Un saluto.

Zavoratti