Buonasera a tutti,

come certo saprete, sabato scorso dal Consiglio dei ministri è arrivato il primo ok al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza – PNRR (cioè al Recovery Plan). Nel testo del PNRR tramesso ieri dal Governo al Parlamento si legge a pagina 190:

Per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini , a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente) Il sostegno sarà fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute, usufruibili in un periodo di 5 anni e disponibili per chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali. La misura prevede inoltre l’introduzione di strumenti finanziari come la “cessione del credito” e il “pagamento anticipato” per agevolare gli ingenti investimenti iniziali.

L’investimento consentirà inoltre di stimolare le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro nella filiera dell’edilizia e della produzione di beni e servizi per le abitazioni con potenziale impatto sulle categorie deboli colpite dalla pandemia. La misura riguarda interventi effettuati su zone comuni, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e unità plurifamiliari con uno o più accessi indipendenti dall’esterno, nonché su singole unità immobiliari. Sono inclusi nella misura numerosi interventi, quali soluzioni per l’isolamento, infissi efficienti, sostituzione di sistemi di riscaldamento e condizionamento e installazione di impianti per la generazione di energia rinnovabile. L’ammissibilità degli interventi è condizionata ad un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, dimostrabile tramite il confronto con l’attestato di prestazione energetica (APE) prima e dopo l’intervento, equivalente ad un risparmio energetico medio (in relazione ad un consumo medio annuo di energia primaria dell’edificio residenziale) di circa 240 kWh/mq e ad un risparmio minimo atteso (sia energetico che di emissioni) del 30-40%.

Gli investimenti consentiranno la ristrutturazione di circa 50.000 edifici/anno, per una superficie totale di 20 milioni di mq/anno. Il risparmio energetico previsto permetterà di raggiungere circa 291,0 Ktep/anno, ovvero 0,93 MtonCO2/anno”.

ENTRO MAGGIO UN DECRETO-LEGGE PER SEMPLIFICARE L’UTILIZZO DEL SUPERBONUS.

A pagina 96 del documento è prevista entro maggio 2021 l’approvazione di un decreto-legge contenente le misure volte a rimuovere gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus 110%.

L’attuazione del superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’ANCI, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali (con attese fino a 6 mesi per l’accesso agli archivi edilizi). Obiettivo delle misure è accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus”, si legge a pagina 95.

Sul tema SUPERBONUS 110% ho l’impressione che si giocheranno la credibilità non solo il Movimento 5 Stelle che questa norma ha fortemente voluto ma anche tutti gli altri partiti che invocano la ripresa dell’Italia. E non vi è dubbio che il SUPERBONUS 110% sia una manovra trainante per la ripresa.  Pare che il Governo chieda di fare un atto di fede e credere che nella prossima manovra di bilancio entreranno i fondi per il rinnovo del superbonus al 2023; ma quale cittadino farà questo atto di fede? forse quel cittadino che su quei fondi vorrebbe poter contare?  E se poi in manovra quei fondi non entreranno? Cosa faranno i cittadini che hanno creduto al Governo e iniziato l’intervento? E le imprese accetteranno di fare lo “sconto in fattura” senza la certezza dei fondi? Ne dubito fortemente…

Forse … è il caso che su questo tema, il Governo ci pensi ancora un po!

Un saluto.

Luc