Buongiorno,

di certo le parole “sconsiderate” uscite dalla bocca del presente del Senato, seconda carica dello Stato, durante una intervista rilasciata al condirettore di Libero Pietro Senaldi, lasciano quanto meno esterrefatti. Eppure …

Ma su quali parole … delle tante da sen uscite … ci concentriamo? Il Presidente sta rispondendo a Pietro Senaldi sull’attentato partigiano di Via Rasella costato la vita a 33 nazisti e alla successiva rappresaglia di questi costata la vita a 335 italiani, e così si esprime:

Una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS”;  E a proposito dei partigiani rossi: “Non volevano un’Italia democratica ma un’Italia comunista”; infine, sui martiri delle Fosse Ardeatine: “Qualcuno, chi lo sa, era pure fascista”.

A cosa mi fanno pensare queste dichiarazioni? Alla profonda ignoranza prima di tutto. Una ignoranza ingiustificata per la seconda carica dello Stato.  Sarebbe come mettere a capo del CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) un terrapiattista.

Provo a fornire le “prove” della profonda ignoranza del signor La Russa con una analisi logico/storica delle sue dichiarazioni:

  1. Una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza: libero di pensarla in questo modo. Posso solamente a ricordare a questo proposito che se al Signor LA RUSSA è permesso (ancora) di pensarla in questo modo è grazie alla lotta partigiana secondo lui così “poco nobile”;
  2. quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati: oltre che ignorante, il signor LA RUSSA è anche indolente. Non serve una laurea in storia per sciogliere il dilemma di quanti anni avevano i deceduti del battaglione Bozen: è sufficiente andare alla pagina wikipedia “attentato di via rasella” e troverà l’elenco completo dei deceduti con tanto di nome, cognome, data e luogo di nascita. L’età media è di 35 anni. Altro che pensionati.
  3. quelli uccisi furono una banda musicale …. e non nazisti delle SS: per eccepire a questa affermazione ci vuole, infatti, qualche lettura che, evidentemente, il signor La Russa non ha fatto (ma credo per indolenza). Sarebbe sufficiente qualche buon libro di Emilio Gentile, forse il più grande storico italiano di quel periodo; ma il signor La Russa potrebbe pensare che lo storico sia di sinistra e quindi poco obiettivo. E allora provo a fornire l’indicazione di Luz Kinkhammer vicedirettore dell’istituto storico germanico che, proprio oggi, viene intervistato su Repubblica, da Simonetta Fiori (altra grande storica) che alla domanda: “chi erano i soldati uccisi nell’attentato di Via Rasella”, così risponde: “erano soldati del terzo battaglione, reggimento di polizia Bozen. Per mettere a fuoco che cosa siano stati i battaglioni di polizia creati da Himmler,  il capo delle SS, bisogna leggere il libro di Cristopher Browning Uomini comuni: questi battaglioni parteciparono allo sterminio degli ebrei nell’Est Europa. E il quindicesimo reggimento di polizia, che precedette a Roma i soldati della Bozen, prese parte al rastrellamento degli ebrei il 16 ottobre 1943”.
  4. Non volevano un’Italia democratica ma un’Italia comunista; vediamo chi erano questi comunisti:
  • Lucia Ottobrini è stata una partigiana italiana, decorata con Medaglia d’argento al valor militare, ex-impiegata al Ministero del tesoro.
  • Mario Fiorentini è stato un partigiano, agente segreto e matematico italiano, per anni professore di geometria all’Università di Ferrara.
  • Rosario Bentivegna è stato un partigiano italiano medico.
  • Carla Capponi è stata una partigiana e politica italiana, Medaglia d’oro al valor militare.
  • Carlo Salinari  è stato un partigiano e critico letterario italiano.

Sono molti altri i componenti i GAP (Gruppi di Azione Patriottica) che hanno contribuito all’attentato di Via Rasella me se li elencassi tutti diventerei noioso e non apporterei nulla di più al                pensiero che intendo esprimere: si, queste persone erano iscritte al PCI o, comunque, dal PCI erano reclutate. Ma hanno sempre lavorato a fianco di Liberali, componenti di Azione Cattolica,            Socialisti, monarchici, anarchici e democristiani, quasi tutti riuniti nel CNL (Comitato di Liberazione Nazionale).

No signor La Russa, questa gente non voleva un’Italia comunista, voleva un’Italia libera, dove chiunque potesse esprimere le proprie idee: persino le persone profondamente ignoranti. Pensi            un po’…

Al signor La Russa consiglierei una lettura politica: una intervista ad un suo illustre predecessore, il pericolosissimo Pietro Ingrao comunista che mangiava i bambini; intervista televisiva rilasciata negli anni 90 prima della caduta del muro di Berlino; cito a memoria, il cronista gli chiese cosa avrebbe fatto se fossimo stati attaccati dai comunisti al confine orientale; il Presidente rispose: “non avrei dubbi, imbraccerei le armi per difendere l’Italia da qualunque invasore”.

Questa vicenda mi permette di far trapelare un mio stato d’animo: una profonda amarezza, non tanto e non solo per ciò che ho letto; quanto perché non abbiamo ritenuto che queste dichiarazioni meritassero una reazione civile e di popolo. Se riflettiamo bene su quelle parole (e dovremo veramente farlo, tutti!) forse è arrivato il momento e di riappropriaci di uno slogan felice di qualche anno fa: “se non ora, quando?” e scendere in piazza.

Un saluto

Zavoratti