Buongiorno a tutti,

si avvicina la data dell’incontro di quasi tutti i vertici mondiali per discutere del clima. La data di inizio è fissata per il 31 ottobre e la sede è Glasgow. Quest’incontro ha un nome evocativo: COP 26. I media fanno male, molto male, a dare per scontato che tutti sappiano cosa significhi COP 26. Questa, peraltro, è una delle ragioni per cui la stragrande maggioranza della popolazione (mondiale) si è disamorata della “comunicazione”. Scritta, vista o ascoltata che essa sia.  Affrontare il tema dei cambiamenti climatici, così come si impone di fare la conferenza ONU, farebbe tremare i polsi a chiunque. Il cambiamento richiede un piano di investimenti massiccio come mai accaduto prima e, peraltro, incompatibile con i criteri di Maastricht e le politiche fin qui elaborate, in quanto occorre indebitarsi.

Staremo a vedere cosa accadrà. Senza dubbio si impone di avere fiducia ma attendiamoci che qualcuno (dei soliti noti) contesti l’incontro e qualunque risultato esso produca e cercherà di convincerci che il clima non è un problema; e magari organizzerà qualche manifestazione o sit-in in qualche piazza del Mondo.  In attesa di osservare anche questi aspetti della COP 26 provo a fornire alcune informazioni di base per inquadrare l’evento.

La COP26 è la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021

Da quasi tre decenni l’ONU riunisce quasi tutti i Paesi della terra per i vertici globali sul clima – chiamati COP – ovvero ” Conferenza delle Parti”. Da allora il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione marginale a diventare una priorità globale.

Quest’anno si terrà il 26eismo vertice annuale, di qui il nome COP26. La COP26 sarà presieduta dal Regno Unito che la ospiterà a Glasgow.

In vista della COP26 il Regno Unito sta lavorando con ciascun Paese per raggiungere un accordo su come affrontare i cambiamenti climatici. I leader mondiali attesi in Scozia saranno più di 190. Ad essi si uniranno decine di migliaia di negoziatori, rappresentanti di governo, imprese e cittadini per dodici giorni di negoziati.

Presiedere la COP26 sarà un compito impegnativo, perché questo non sarà un qualsiasi vertice internazionale. La maggior parte degli esperti è concorde nel sottolineare il carattere straordinario e urgente della COP26.

Per capire perché, è necessario guardare indietro a un’altra COP.

L’importanza dell’Accordo di Parigi

La COP21 si tenne a Parigi nel 2015.

Per la prima volta successe qualcosa di epocale: tutti i Paesi accettarono di collaborare per limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi, puntando a limitarlo a 1,5 gradi. Inoltre i Paesi s’impegnarono ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici e a mobilitare i fondi necessari per raggiungere questi obiettivi.

Ecco che nasceva l’Accordo di Parigi. L’impegno di puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5 gradi è importante perché ogni decimale di grado di riscaldamento causerà la perdita di molte altre vite umane e altri danni ai nostri mezzi di sussistenza.

Nel quadro dell’Accordo di Parigi ciascun Paese si è impegnato a creare un piano nazionale indicante la misura della riduzione delle proprie emissioni, detto Nationally Determined Contribution (NDC) o “contributo determinato a livello nazionale”.

I Paesi concordarono che ogni cinque anni avrebbero presentato un piano aggiornato che rifletteva la loro massima ambizione possibile in quel momento.

Glasgow sarà il momento in cui i Paesi aggiorneranno i propri piani

I Paesi si presenteranno al vertice di Glasgow (ritardato di un anno a causa della pandemia) con piani aggiornati di riduzione delle proprie emissioni.

Ma non è tutto. Gli impegni presi a Parigi non sono neanche lontanamente sufficienti per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, e la finestra utile per il raggiungimento di questo obiettivo si sta chiudendo. Il decennio fino al 2030 sarà cruciale.

Quindi per quanto il vertice di Parigi sia stato un evento epocale, i Paesi dovranno spingersi ben oltre quanto fatto in quello storico vertice per mantenere viva la speranza di contenere l’aumento della temperatura a 1,5. La COP26 deve essere decisiva.

Credo dovere di ciascuno di noi, seguire l’evento ed elaborare un pensiero che possa essere di aiuto e supporto a chi si impegna direttamente in questo cambiamento epocale.

Un saluto.

Zavoratti