Buongiorno a tutti,

ieri sera siamo andati a letto con la notizia che il grande statista, ex avvocato specializzato in diritto assicurativo, ha fatto cadere il governo perché non contento dei contenuti del decreto aiuti. In pratica pare che non gradisca il termovalorizzatore a Roma (art. 5 decreto aiuti n. 50). Probabilmente lo statista deve essersi convinto che con questa manovra passerà alla storia (quella con la s minuscola però).  Di tutti gli altri interventi previsti in decreto e che aiuteranno gli italiani in difficoltà …. allo statista, ed ai suoi accoliti (difficile chiamarli “politici”) non importa nulla.  La coerenza sopra tutto.  Il fatto è che il governo potrebbe andare avanti comunque, anche senza l’apporto dello statista; ma Draghi ritiene che sia meglio rimettere tutto nelle mani di Sergio. Ed ha ragione, perché altrimenti anche nell’ipotesi di voler superare l’inciampo creato dallo statista, il lunedì successivo Mario si troverebbe a dover gestire analoga manovra messa in piedi da uno dei due Matteo.  Meglio non correre rischi e rimettere il mandato a Sergio: ci pensi Lui!  Scenari possibili:

a) la crisi si supera: con quale spirito si arriverà al termine della legislatura? Quali provvedimenti passeranno con una simile maggioranza? E’ ipotizzabile uno stallo politico per non creare malessere tra le forze politiche.

b) la crisi non si supera: si va alle elezioni anticipate; si tratta di un rischio possibile in quanto il diritto alla rendita è già stato maturato dai parlamentari; in questa ipotesi, quando avremo un governo nel pieno della sua operatività? elezioni ad ottobre insediamento delle camere e delle commissioni non prima di dicembre/gennaio: complimenti!

E’ evidente anche ai fanciulli che tutta questa baraonda ha poco a che fare con il termovalorizzatore ma tanto con la perdita di consenso che i 5S hanno avuto dopo le elezioni amministrative ed in particolare con la scissione del movimento curata dal secondo statista del movimento, in precedenza steward del San Paolo.  Ma tant’è!  Mi immagino i commenti all’interno delle cancellerie europee:  avete il primo ministro più apprezzato in Europa ed il governo cade su un termovalorizzatore? Mi immagino le risate …

 

E ciò nonostante, in questi giorni, pare che il capitolo più importante e spinoso da gestire, a torto o a ragione, sia quello dell’inflazione. Un’inflazione che pare non fosse così alta da 40 anni. Se l’inflazione correrà ancora, saremo destinati tutti a soccombere.  Questo è il messaggio veicolato in questi giorni dai media (almeno, da alcuni).  Allora, prima di soccombere senza saperne le ragioni, forse è meglio analizzare qualche dato.  Partiamo con individuare l’inflazione degli ultimi 50 anni.  Qualcosa ci diranno questi dati, non vi pare?

Tabella INFLAZIONE

Se avete qualche minuto di tempo provate a leggere la Tabella inclusa (è sufficiente cliccarci sopra):  ci sono stati anni straordinari (sotto l’aspetto dell’inflazione) con tassi anche dello zero virgola …; e anni molto meno fortunati: tutti gli anni 80 e parte degli anni 90 (qualcuno si ricorda gli anni della Milano da bere?!) con tassi di inflazione simili a quelli attuali (5-6%); e poi ci sono gli anni meravigliosi dell’inflazione a due cifre:  1974, l’anno in cui muovevo i primi passi nel mondo del lavoro; mi sono beccato una inflazione del 24,50% (ventiquattroecinquantoprocento). Il mio stipendio di ragazzino diplomato, ammontava a Lire 110.000.  Non è andata certamente meglio gli anni successivi: fino al 1983 l’inflazione è sempre stata a due cifre e dal 1984 al 1991 è sempre stata superiore al 6%.  Eppure, tra gli anni 80 e gli anni 90 abbiamo avuto una sorta di nuovo boom economico, almeno al nord.  L’inflazione alta è durata anni, decenni! Ma oggi sembra che potremmo perire tutti sotto il peso dell’inflazione se, entro dicembre, non si correrà ai ripari.

Ora dovremmo avere tutti le idee un po’ più chiare e trasferire questa chiarezza alle prossime elezioni politiche per cacciare a calci nel sedere la quasi totalità dei nostri politici. Ne saremo capaci? Penso proprio di no! Non succederà quasi nulla; così come non succederà quasi nulla nemmeno se l’inflazione supera le due cifre: pagheranno sempre le solite persone!

Un saluto.

Zavoratti

 

https://www.lucioberno.it/wp-content/uploads/2022/07/decreto-aiuti-11-luglio-2022-pdf-1.pdf