Buongiorno a tutti,

Quali sono le principali forme di sostegno alle imprese, previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR, che ha avuto il via libera dell’Ecofin il 13 luglio 2021? Provo ad indicarne i principali: crediti d’imposta a favore delle imprese che investono nella transizione digitale, supporto all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, riforma del sistema della proprietà industriale, istituzione di una sezione speciale del Fondo di garanzia PMI dedicata a settore turistico, incentivi fiscali volti a incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici, nonché misure volte a incrementare l’utilizzo delle energie prodotte da fonti rinnovabili.

Pochi giorni fa, infatti, il 13 luglio 2021, il Consiglio dei Ministri dell’Economia e delle finanze dell’UE ha approvato il primo step o pacchetto di decisioni per l’esecuzione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) e finalizzato a risollevare le economie degli Stati UE danneggiate dalle conseguenze della pandemia.

Ora, l’Italia e altri undici Stati membri possono portare a conclusione le convenzioni di finanziamento e ricevere fondi per la ripresa in misura fino al 13% dell’importo totale dei fondi assegnati loro per l’attuazione dei rispettivi piani nazionali.

QUALI INCENTIVI PER IL PIANO “Italia Domani”?

Molti sono gli incentivi che prevedono benefici a favore delle imprese italiane e in differenti settori. Piano ambiziosissimo il nostro PNRR ribattezzato Piano “Italia Domani” in occasione della sua approvazione da parte della Commissione Europea.  Si potrà fare affidamento su 191,5 miliardi di euro finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF). Questo è uno dei due strumenti, per il periodo 2021-2026, individuati dal Piano Next Generation UE (NGEU).  Ebbene, 68,9 miliardi sono erogati a fondo perduto!

Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, tra le riforme e i piani di investimento previsti dal nostro PNRR – ribattezzato Piano “Italia Domani”, in occasione della sua approvazione da parte della Commissione europea – ve ne sono molti che prevedono benefici a favore delle imprese in differenti settori.

Si tratta di un piano ambizioso che potrà fare affidamento innanzitutto sui 191,5 miliardi di euro finanziati tramite il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF), uno dei due strumenti del piano Next Generation UE (NGEU), miliardi che dovranno essere impiegati sin da subito, con il riferimento al periodo 2021-2026. Di questo importo, si pensi che 68,9 miliardi di euro sono sovvenzioni a fondo perduto.  Ma non è finita.  Ai 191,5 miliardi di euro si dovranno sommare anche i 30,6 miliardi di risorse che arrivano tramite lo scostamento di bilancio approvato 15 aprile scorso dal Consiglio dei Ministri e confermato dal Parlamento.  Somma complessiva: 222,1 miliardi di euro. Ed infine, a questi 221,1 miliardi si dovranno aggiungere anche le risorse del secondo strumento messo a disposizione ovvero il NGEU, cioè il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU) pari a 13 miliardi di euro per un totale complessivo di € 235,1.

Tutti questi fondi dovranno convogliare sui tre cardini strategici individuati in sede europea:

  • Digitalizzazione e innovazione
  • Transizione ecologica
  • Inclusione sociale.

Il nostro PNRR, invece, per la realizzazione dei tre cardini europei, ha articolato sedici percorsi attuativi e li ha raggruppati in sei diverse mission:

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. Istruzione e ricerca;
  5. Inclusione e coesione;
  6. Salute.

INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ: 15,70 MILIARDI

Per raggiungere i seguenti obiettivi:

  1. supportare la transizione digitale del sistema produttivo con incentivi agli investimenti privati in beni capitali tecnologicamente avanzati (materiali e immateriali) nonché in ricerca, sviluppo e innovazione. Tale obiettivo ha due focus principali:
    1. potenziare la capacità di innovare delle imprese, in particolare delle PMI, favorendo anche il processo di integrazione in catene del valore globali;
    2. stimolare gli investimenti per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie di frontiera essenziali per competere nei mercati globali (come internet of things, robotica, intelligenza artificiale, blockchain, cloud computing, edge computing, high-performance computing);
  2. aumentare gli investimenti nel settore della microelettronica, per sostenere la competitività delle imprese strategiche e salvaguardare l’occupazione qualificata;
  3. completare la rete di telecomunicazioni nazionale in fibra ottica e 5Gsu tutto il territorio nazionale territorio, principalmente per ridurre il digital divide;
  4. realizzare un piano nazionale per l’economia spaziale a sostegno della transizione digitale e verde e della resilienza dell’Ue;
  5. promuovere l’internazionalizzazione delle imprese, quale strumento di ripresa e resilienza del sistema produttivo, visto il tradizionale orientamento italiano all’export e il ruolo strategico svolto dalle imprese esportatrici;
  6. rafforzare le filiere produttive italiane facilitando l’accesso ai finanziamenti.

PIANO TRANSIZIONE 4.0

Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 è il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. L’investimento consiste in circa 24 miliardi di Euro per una misura che diventa strutturale e che vede il potenziamento di tutte le aliquote di detrazione e un importante anticipo dei tempi di fruizione.

Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 si pone due obiettivi fondamentali:

  • Stimolare gli investimenti privati;
  • Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

Nuova durata delle misure

  • I nuovi crediti d’imposta sono previsti per 2 anni;
  • La decorrenza della misura è anticipata al 16 novembre 2020;
  • È confermata la possibilità, per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31/12/2022, di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e consegna dei beni nei 6 mesi successivi (quindi, entro giugno 2023).

Anticipazione e riduzione della compensazione con maggiore vantaggio fiscale nell’anno

  • Per gli investimenti in beni strumentali “ex super” e in beni immateriali non 4.0 effettuati nel 2021 da soggetti con ricavi o compensi minori di 5 milioni di euro, il credito d’imposta è fruibile in un anno;
  • È ammessa la compensazione immediata (dall’anno in corso) del credito relativo agli investimenti in beni strumentali;
  • Per tutti i crediti d’imposta sui beni strumentali materiali, la fruizione dei crediti è ridotta a 3 anni in luogo dei 5 anni previsti a legislazione vigente.

Maggiorazione dei tetti e delle aliquote (Beni materiali e immateriali)

  • Incremento dal 6% al 10% per tutti del credito beni strumentali materiali(ex super) per il solo anno 2021;
  • Incremento dal 6% al 15% per investimenti effettuati nel 2021per implementazione del lavoro agile;
  • Estensione del credito ai beni immateriali non 4.0 con il 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022.

Maggiorazione dei tetti e delle aliquote (Beni materiali 4.0)

  • Per spese inferiori a 2,5 milioni di Euro: nuova aliquota al 50%nel 2021 e 40% nel 2022;
  • Per spese superiori a 2,5 milioni di Euro e fino a 10 mln: nuova aliquota al 30%nel 2021 e 20% nel 2022;
  • Per spese superiori a 10 milioni di Euro e fino a 20 milioni è stato introdotto un nuovo tetto: aliquota al 10%nel 2021 e nel 2022.

Maggiorazione dei tetti e delle aliquote (Beni immateriali 4.0)

  • Incremento dal 15% al 20%;
  • Massimale da 700 mila Euro a 1 milione di Euro.

Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green

  • R&S: incremento dal 12% al 20%e massimale da 3 milioni a 4 milioni di Euro;
  • Innovazione tecnologica: incremento dal 6% al 10%e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni;
  • Innovazione green e digitale: incremento dal 10% al 15%e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni;
  • Design e ideazione estetica: incremento dal 6% al 10%e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni.

Credito Formazione 4.0

  • Estensione del credito d’imposta alle spese sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori;
  • È riconosciuto nell’ambito del biennio interessato dalle nuove misure (2021 e 2022).

TURISMO 4.0

Una serie di investimenti tesi a migliorare le strutture turistico-ricettive ed i servizi turistici, riqualificando e migliorando gli standard di offerta, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi.

Queste sono le azioni e le riforme più significative:

investimento 4.1: Hub del turismo digitale;

– investimento 4.2: Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche;

– investimento 4.3: Caput Mundi-Next Generation EU per grandi eventi turistici;

– riforma 4.1: Ordinamento delle professioni delle guide turistiche.

La realizzazione passerà attraverso i seguenti strumenti:

  • in un credito d’impostaper le strutture ricettive così da accrescere la qualità dell’ospitalità turistica tramite investimenti diretti alla sostenibilità ambientale (fonti rinnovabili a minor consumo energetico), alla riqualificazione e all’aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive italiane;
  • nella creazione di una “Sezione Speciale Turismo” del Fondo Centrale di Garanzia al fine di facilitare l’accesso al credito degli imprenditori che gestiscono un’impresa esistente o per i giovani che intendono avviare una propria attività (siamo all’interno dell’investimento “Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche” M1-C3-I.4.2): si stimano che almeno 1600 imprese turistiche verranno sostenute dal fondo di garanzia per le PMI.
  • in incentivi all’aggregazione delle imprese turistiche;
  • in un potenziamentodel Fondo nazionale per il turismo per la riqualificazione di immobili ad alto potenziale turistico e alberghi iconici al fine di valorizzare l’identità dell’ospitalità italiana di eccellenza e favorire l’ingresso di nuovi capitali privati;
  • in un potenziamentodel Fondo BEI per il turismo sostenibile (il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico);
  • nella partecipazione del Ministero del Turismo al capitale del Fondo Nazionale del Turismo, creando un fondo di fondi real estatecon l’intento di acquistare, rinnovare e riqualificare strutture alberghiere italiane (1.500 camere d’albergo), tutelando proprietà immobiliari strategiche e di prestigio e sostenendo ripresa e crescita delle catene alberghiere operanti in Italia, soprattutto nelle aree meridionali.

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Forse il più importante degli assi strategici.  Necessita di un adeguato approfondimento.

Così come indicato dall’Agenda 2030 dell’ONU e dai nuovi obiettivi europei per il 2030, è alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed europeo. Per questo motivo penso di affrontarlo in un secondo momento e dopo il necessario studio ed approfondimento.

Mi piacerebbe pensare che TUTTI, ma proprio TUTTI, si stanno impegnando, ciascuno nel proprio ruolo e posizione, allo sviluppo di questa nuova dimensione che siamo riusciti a realizzare in una circostanza così penosa come quella del COVID. So che purtroppo non è così … dovrò/dovremo farcene una ragione.

Un saluto.

Zavoratti