Buongiorno a tutti,

il caso è ormai noto alla gran parte e forse non è il caso di tornare nel merito della vicenda: l’atto demenziale e truffaldino con cui la deputata (della Repubblica italiana) ha cercato di superare le regole per l’ingresso in aula, si commenta da solo.

Ciò che mi ha maggiormente colpito della vicenda, è il meccanismo di regole presenti alla Camera (che, a quanto ricordo, sono anche diverse da quelle del Senato) che hanno, a mio modesto parere, dell’incredibile.  Per analizzarle, tuttavia, occorre rammentare almeno la cronistoria dell’accaduto; lo faccio prendendo a prestito parte di un articolo tratto dal sito on line di La Repubblica:

La deputata del gruppo Misto ed ex M5S, la No Vax Sara Cunial potrà entrare alla Camera per partecipare ai lavori parlamentari senza esibire il Green Pass. Ma il collegio dei questori, dopo le molte proteste dei deputati, in serata blocca il provvedimento stabilendo che la Cunial potrà entrare con un percorso predefinito e stare solo in tribuna. Lo ha deciso il presidente del collegio di appello della Camera dei deputati Andrea Colletti di Alternativa (ma ex grillino anche lui) accogliendo, con un decreto cautelare monocratico, la richiesta di sospensiva presentata dalla deputata ex 5S della delibera con cui il collegio dei questori ha introdotto l’obbligo del certificato verde per accedere a tutte le sedi della Camera. Lui (ndr: Colletti) spiega: “Ho accolto la richiesta di sospensiva cautelare di Sara Cunial sia perché ho ritenuto che sussistesse il ‘periculum’ di un danno al diritto della collega, quello di svolgere l’attività parlamentare, sia perché ritengo ci sia il ‘fumus boni iuris’ sulla delibera dei Questori, che ha una forte criticità costituzionale”. Ma il Questore anziano della Camera e deputato di Forza Italia, Gregorio Fontana, ribadisce. “La decisione presa dall’onorevole Andrea Colletti è inammissibile, irrituale, irrazionale e irresponsabile. Stabilisce che, a differenza degli altri cittadini, i deputati possono fare a meno del passaporto sanitario”.

Per una corretta e completa informazione, riporto anche le dichiarazioni dell’onorevole che, difronte all’accoglimento della sospensiva, dichiara:

“Oggi tutti i miei colleghi parlamentari dovrebbero gioire della decisione del presidente del collegio d’appello Andrea Colletti, di accogliere, con un decreto cautelare monocratico, la mia richiesta di sospensiva della delibera con cui il collegio dei questori ha introdotto l’obbligo del Green pass per accedere a tutte le sedi della Camera. Così come tutti si sarebbero dovuti opporre con ogni mezzo per impedire che la nostra democrazia fosse calpestata e mortificata fino a tal punto – prosegue -. Purtroppo sempre meno uomini liberi e integri siedono nel nostro Parlamento. Per fortuna sempre di più ce ne sono fuori. Uomini e donne che conoscono il valore delle proprie scelte e il peso delle proprie azioni e che non sono più disposti ad abbassare la testa di fronte a quelle che ormai sono diventate vere e proprie angherie, illegittime, incostituzionali e immorali”.

Sono senza parole.  Oggi ho scoperto che all’interno del Senato della Repubblica italiana, vige un “diritto” diverso da quello esistente sul rimanente territorio della Repubblica. Ciò che è vietato sul territorio della Repubblica è invece ammesso al Senato, evidentemente sul principio di una “extraterritorialità” la cui nascita ed esistenza, colpa mia evidentemente, mi era sfuggita.

Ma non è l’unica bizzarria; provo ad elencarle:

  1. esiste il Collegio dei Questori che “blocca” il provvedimento di accesso alla Camera, su proteste dei deputati: basta questo per mandarmi fuori di testa; non penso che dentro la FIAT o UNICREDIT esista un organo simile;
  2. esiste il Presidente del Collegio di Appello (immagino, sempre dei Questori) della Camera dei deputati, quale organo “monocratico” che può decidere di “bloccare” quanto deciso dal Collegio dei Questori: il Presidente potrebbe essere un compagno di partito (come in questo caso) un vicino di banco, un amico, un amante, un parente, etc. e, da solo, può ribaltare il giudizio di un organo collegiale;
  3. le ragioni esposte dall’organo monocratico nel caso in esame, non potrebbero essere accettate nemmeno da un collegio degli studenti di una scuola media: l’esistenza di un “periculum” di un danno al diritto di svolgere l’attività parlamentare;  sarebbe come a dire che, non intendo vaccinare mio figlio che frequenta la prima elementare; per questo motivo viene bloccato all’ingresso; mi infurio e faccio ricorso; il ricorso viene accettato sulla base del principio che, altrimenti, viene leso il diritto di mio figlio di essere istruito?   Scusate, ma voglio scendere!!
  4. sul “fumus boni iuris” mi rifiuto fare qualunque commento!

Qualche osservazione conclusiva. Non sono certo di essere in grado di giudicare i “pesi e contrappesi” creati all’interno della macchina democratica; sono invece certo di avere la capacità di indirizzare un pensiero in modo logico;  quello che è accaduto in questa vicenda ed attorno a questa vicenda, non ha nulla di logico bensì di logica da cortile. E allora è del tutto evidente che il cittadino qualunque anziché avvicinarsi alle istituzioni, si allontanerà; anziché credere alla democrazia, la combatterà; anziché credere alla solidarietà, incrementerà l’individualismo.

Spero che qualcuno provi quantomeno ad interrompere questo processo, per tentare un riavvicinamento tra il cittadino e le istituzioni.

Un saluto.

Zavoratti