Buongiorno a tutti.
Per coloro che fossero interessati a conoscere il futuro della giustizia in Italia e le possibilità che essa abbia di risollevarsi ed essere realmente riformata, consiglio la lettura del “libro bianco per la giustizia 2030” su cui, un gruppo di 60 esperti tra avvocati, magistrati, professori e dirigenti ha lavorato insieme per la stesura. Il risultato di questo lavoro raccoglie spunti e stimoli per modernizzare la giustizia italiana intorno a quattro pilastri: la digitalizzazione come progetto e non come mera tecnica, la creazione di poli territoriali con spazi di autonomia decisionale e forte responsabilizzazione come arricchimento ed avvicinamento al territorio della governance della giustizia, un rito telematico unitario flessibile, la valorizzazione del capitale umano esistente. Questo progetto per il futuro è raccontato dal promotore dell’iniziativa, il presidente della Corte d’appello di Brescia, Claudio Castelli.
Gli obiettivi del lavoro si rintracciano in un articolo dello stesso Claudio Castelli pubblicati sul sito di DOMANI il 9 aprile scorso e che di seguito riporto:

Un metodo inedito nel mondo della giustizia, un confronto collettivo che prende le diverse professionalità e competenze disciplinari come elemento non di scontro tra categorie, ma di ricchezza con l’idea che occorra oggi una prospettiva strategica su più dimensioni (tecnologiche, organizzative, giurisprudenziali, professionali e di ruolo) ed una visione complessiva al cui interno inserire anche interventi immediati, ma con l’ottica che non guardi solo al contingente.

Gli obiettivi individuati e declinati in interventi sono ambiziosi: una giustizia più connessa, integrata, meglio organizzata e innovativa, più vicina semplice e sostenibile.

I pilastri che a livello generale orientano la proposta del libro bianco possono essere riassunti in quattro grandi scelte: la digitalizzazione come progetto e non come mera tecnica, la creazione di poli territoriali con spazi di autonomia decisionale e forte responsabilizzazione come arricchimento ed avvicinamento al territorio della governance della giustizia, un rito telematico unitario flessibile, la valorizzazione del capitale umano esistente.

Si tratta di un libro di sole 59 pagine, i cui contenuti, però, devono entrare a far parte del nostro linguaggio futuro; il nostro senso civico prima ancora di quello tecnico ci impongono un livello di informazioni non più delegabili ai talk show, il cui obiettivo primario, (salvo rare, rarissime eccezioni) si rintraccia nello share che, a cascata, si trasforma in pubblicità ed, in ultima analisi, sul fatturato!  Se non aiuteremo noi stessi coltivando il nostro grado di conoscenza, come potremmo pensare di poter cambiare la nazione attraverso lo strumento delle elezioni politiche? Come potremo scegliere con responsabilità coloro che dovranno curare gli interessi della nostra Nazione prima che i nostri singoli interessi personali? Facciamo uno sforzo e leggiamone almeno una parte…

Un saluto.

Luc

https://www.lucioberno.it/wp-content/uploads/2021/04/Giustizia_2030.pdf