Buon 2 giugno a tutti,

Il 2 (e anche il 3) giugno 1946 si celebrarono libere elezioni, le prime dal 1924. Ebbero diritto di voto tutti i cittadini italiani maggiorenni (cioè, all’epoca, d’età superiore a 21 anni) di entrambi i sessi. Per la seconda volta nello Stato Italiano si votò con suffragio universale (la prima volta fu nelle elezioni amministrative del 1946). Dal voto furono però esclusi i cittadini, ancora a pieno titolo Italiani, della provincia friulana di Gorizia e delle province giuliane di TriestePolaFiume e della provincia dalmata di Zara, nonché i cittadini della provincia di Bolzano, poiché in quei territori neppure vennero costituiti i seggi.

Vennero consegnate contemporaneamente agli elettori la scheda per la scelta fra Monarchia e Repubblica, il cosiddetto Referendum istituzionale, e quella per l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente, a cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il Decreto legislativo luogotenenziale n. 98 del 16 marzo.

Al referendum istituzionale la maggioranza dei votanti scelse la forma di stato repubblicana con circa 12 milioni e 700 000 voti, contro 10 milioni e 700 000 per la monarchia. Umberto II di Savoia era Re d’Italia subentrato in seguito all’abdicazione del padre Vittorio Emanuele III il 9 maggio 1946. Alle ore 16.10 del 13 giugno 1946, di sua spontanea volontà il Re lasciò il Paese con la sua famiglia diretto in volo in esilio a Cascais, presso Lisbona, sotto il nome di conte di Sarre, dopo che il Consiglio dei Ministri la stessa mattina lo aveva dichiarato decaduto.

Il 18 giugno 1946 la Corte di Cassazione nella Sala della Lupa a Montecitorio ufficializzò definitivamente i risultati del Referendum, già proclamati il 10 giugno 1946. Il meccanismo elettorale dell’Assemblea Costituente era proporzionale a liste concorrenti in 32 collegi elettorali plurinominali: (Il sistema proporzionale a liste di partito è un approccio, in cui ogni partito politico presenta una lista di candidati: gli elettori scelgono una lista. La forma a liste aperte permette all’elettore di influenzare l’elezione dei candidati individuali all’interno della lista. L’approccio a liste bloccate no: è il partito a scegliere l’ordine, e i candidati più in cima alla lista avranno maggiori probabilità di essere eletti.

La legge elettorale prevedeva l’elezione di 573 deputati, ma le elezioni non si poterono svolgere nelle province di BolzanoTriesteGoriziaPolaFiume e Zara.

Risultarono quindi eletti, in seguito alle elezioni, 556 costituenti. Il 25 giugno 1946 venne insediata l’Assemblea Costituente con Giuseppe Saragat alla presidenza.

Alla costituente vennero elette 21 donne. I più non se ne ricordano i nomi. Ma tra loro vi furono persone che ebbero la capacità di incidere profondamente nella carta costituzionale ed altre, rielette alle elezioni politiche, incisero nella vita attiva degli anni successivi. Vale la pena ricordarle tutte.  Oggi, a taluni è permesso “sorridere” e “sorvolare” sulle intemperanze di uomini e donne politiche che provano a sminuire il valore del 2 giugno se non addirittura, relegarla a festa patronale magari rimpiangendo ben altri festeggiamenti di romana memoria.

Ebbene, se oggi, quei uomini e donne politiche, possono permettersi simili intemperanze questo è possibile grazie a quel 2 giugno e grazie anche a quelle donne. Ecco perché le voglio ricordare una ad una:

  • Adele Bei
  • Bianca Bianchi
  • Laura Bianchini
  • Elisabetta Conci
  • Maria De Unterrichter Jervolino
  • Filomena Delli Castelli
  • Maria Federici
  • Nadia Gallico Spano
  • Angela Gotelli
  • Angela M. Guidi Cingolani
  • Leonilde Iotti
  • Teresa Mattei
  • Angelina Livia Merlin
  • Angiola Minella
  • Rita Montagnana Togliatti
  • Maria Nicotra Fiorini
  • Teresa Noce Longo
  • Ottavia Penna Buscemi
  • Elettra Pollastrini
  • Maddalena Rossi
  • Vittoria Titomanlio

Sarebbe ingiusto ricordarne il solo nome senza dare loro un volto. Un volto serve a dare dignità, valore, responsabilità, memoria, passato e, quindi, futuro.  L’immagine che pubblico è tratta dal sito del Senato dove ho raccolto  l’intero elenco. L’immagine è stata pubblicata, allora, dalla “domenica del corriere”.

Buon 2 giugno a tutti

Zavoratti