Buongiorno a tutti.
Sono trascorsi più di 100 giorni dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina. Non si vedono bagliori di pace all’orizzonte. In realtà, la partita che si gioca ha confini ancora più grandi di quelli già “enormi” delle due nazioni che si contrappongono. “Forse” sta per terminare la guerra delle armi ma è certamente già iniziata una guerra di logoramento i cui effetti, anche se la guerra dovesse terminare, non si esauriranno prima di qualche generazione:
- Il grano fermo nei porti di Odessa; chi deve sfamare quel grano? In quali condizioni si trova ora? Ma veramente possiamo pensare di tenere a lungo il grano chiuso in chissà quali stive o magazzini? La mia professione mi ha permesso di imbattermi, ripetutamente, in navi che importavano gran0 e provenienti da luoghi diversi: Sudafrica; America Latina; arrivava ai porti di destino europei spesso danneggiato ed inutilizzabile carico di larve ed insetti che la polizza trasporti doveva rimborsare. Ciò avveniva per cause dovute a negligenze nell’immagazzinamento oltre che a viaggi troppo lunghi. E non c’era la guerra! E noi siamo ancora convinti che basti trovare un accordo tra le parti affinché il grano, fatalmente integro, sfami il terzo mondo…
- I deportati, spesso minori, di cui non si conosce la fine; minori divisi dalle famiglie che non si sa se mai torneranno in Patria a guerra ultimata. Sono migliaia e migliaia. Perché? Se non per devastare psicologicamente una intera società, dopo la devastazione del territorio! Il quotidiano La Repubblica ieri ha pubblicato la storia di un giovane ucraino “filo russo” deportato: quando ha compreso la fine che avrebbe potuto fare ha trovato il modo di fuggire (a piedi) ed arrivare in Svizzera dopo un viaggio di quasi 5.000 (cinquemila) chilometri. Quell’articolo andrebbe letto e divulgato. La storia, anche recente, ci ha insegnato che i danni maggiori creati dalla guerra non sono quelli “materiali” (a guerra ultimata ci sarà la rincorsa alla ricostruzione dell’Ucraina) bensì quelli arrecati all’animo umano che necessariamente partorirà sentimenti di rabbia, odio e rivalsa in una spirale i cui effetti si faranno sentire per decenni.
- Gas e petrolio ovvero la vera partita giocata su un tavolo truccato. L’occidente che si sbraccia per farci credere che la soluzione passa attraverso le sanzioni inflitte alla Russia ed ai russi (con qualche eccezione ben s’intende) salvo dimenticare che ogni giorno la sola Europa paga oltre 1 miliardo di euro. E dietro a questo miliardo di euro giornaliero ci sono uomini ed interessi. Operai, impiegati ma soprattutto politici e grandi imprenditori: ENI compresa! E noi continuiamo a farci convincere che stiamo combattendo per la povera Ucraina?
- La nuova geo-politica. I confini del Mondo non possono più rimanere quelli attuali. Siamo all’inizio di una trasformazione che potrebbe stravolgere gli attuali assetti geo-politici. A quali costi ancora non si può dire. Ha iniziato la Russia, ma qualcuno sta già pensando di emulare questa iniziativa. Le nuove tensioni tra Cina e Taiwan ne sono un esempio. E nemmeno l’unico. Anche l’India ha più di qualche ragione per rivendicare l’ampliamento dei propri confini. Il medio oriente di certo non ha ancora trovato una sua definizione ultima. E infine, quell’enorme Continente che è l’Africa sul cui territorio ci sono ben 14 conflitti in corso (usare il termine “conflitto” è un eufemismo; tra me ed i miei genitori c’è stato un conflitto; con gli amici o compagni abbiamo un conflitto. Quelle in Africa sono GUERRE!
Se l’analisi è fin qui corretta, allora sarebbe utile, anzi indispensabile chiedersi quali siano le azioni che il nostro Governo sta attuando, singolarmente o in staff con altri, per arginare il tentativo di stravolgimento mondiale in atto; ma soprattutto, non dovremmo forse avere il diritto di sapere quale sia l’idea di ordine mondiale che stiamo cercando di realizzare? E attraverso quali persone? Chi sono i soggetti ai quali abbiamo delegato la soluzione del nuovo ordine mondiale? Dove si svolge il dibattito su quello che sta accadendo nel Mondo? Chi ha una idea da condividere sul nuovo assetto mondiale? Chi sta elaborando idee e strategie? A questi quesiti, purtroppo, non ho risposte. Eppure, sono ancora più affranto dall’assenza delle domande prima ancora che dall’assenza delle risposte.
Un saluto.
Zavoratti
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