Buongiorno a tutti,

Basta, basta, basta! Così l’incipit dell’articolo su LA REPUBBLICA di stamane a firma di Natalia Aspesi (classe 1929).  La Aspesi, vicina ai cent’anni, ne ha per tutti: soprattutto (ma non solo) con il Meridione completo e social che si sono accaniti nei confronti della De Gregorio per le sue affermazioni di qualche sera fa in TV. Cito dall’articolo: “La mia indifferenza travestita da pazienza è andata in tilt quando una signora di pensiero come Condita De Gregorio, indignata come tutti i pensanti per l’allegra sarabanda di un Parlamento rincitrullito (oso, oso!) che si è liberato di un premier considerato ostile in quanto gentiluomo di talento, ha paragonato il passaggio di Draghi tra i nostri urlanti onorevoli a quello di un professore dell’università di Harvard mandato come supplente all’Istituto turistico di Massa Lubrense!

Mi associo. Meridione e social contro la De Gregorio per una affermazione colta ed intelligente che di certo non è stata compresa, mentre una banda (una buona parte di italiani) di NON pensanti ringrazia per la narrazione offerta su un vassoio di argento, a giustificazione dell’abbandono di Draghi dal governo: stanchezza!

Basta con le narrazioni sugli ultimi eventi politici, ad uso e consumo di masse completamente senza cervello che continuano a credere alla stanchezza di Draghi.  Politici senza palle oltre che senza un progetto politico, che potremmo trovarci nei banchi del governo a partire da ottobre. Gentaglia che cerca di spacciare la caduta del governo con la poca voglia di Draghi di proseguire nell’attività politica, determinata da stanchezza: espressione uscita dalla bocca di un condannato in via definitiva che tra un G7 ed un Consiglio dei Ministri, si attorniava di ruffiani e prostitute anche minorenni; personaggio che non ci ha fatto mancare la prima promessa elettorale: alzeremo le pensioni!

Eppure, quanta gente, prima turbata perchè non aveva compreso le ragioni della crisi politica e poi, finalmente sollevata, per aver trovato una risposta alle dimissioni di Draghi? Draghi ha lasciato perché stanco!

Ci siamo dimenticati, però, che cinque minuti dopo le dimissioni, c’è stata la rincorsa dei grandi statisti (nessuno escluso) a scaricare la propria coscienza (ed il proprio senso di colpa) e ad individuare “nell’altro” la responsabilità della fine del governo: è colpa di Forza Italia e Lega che sono usciti dall’aula; no, è colpa del Movimento 5S che, anche se rimasto in aula non ha votato; no, è colpa del PD che non ha accettato la proposta di Lega e Forza Italia.

Il grande TOTO’ aveva ragione: “in un momento di crisi le persone intelligenti cercano soluzioni, le persone imbecilli cercano colpevoli”.  Il pranzo è servito signori.

Concludo lo sfogo con un bel, anzi, bellissimo racconto trovato su un volume di psicologia clinica “LA SPINTA A ESISTERE” ed. BORLA che, in premessa, riportava:

“Bush va in una scuola elementare e la maestra dice ai bambini che possono fare qualsiasi domanda al presidente, allora si alza il piccolo Bob e dice: “Signor Presidente avrei tre domande per lei:

  • Perché ha deciso di fare la guerra all’Iraq?
  • Perché ha voluto fare tanto male al popolo iracheno?
  • Perché al primo mandato è stato eletto senza la maggioranza dei voti?”

Il Presidente non fa in tempo a rispondere perché suona la campanella dell’intervallo. Al termine della ricreazione rientrano in classe e la maestra dice che possono fare tutte le domande che vogliono, allora si alza il piccolo Sam e dice: “Signor Presidente, avrei cinque domande per lei:

  • Perché ha deciso di fare la guerra all’Iraq?
  • Perché ha voluto fare tanto male al popolo iracheno?
  • Perché al primo mandato è stato eletto senza la maggioranza dei voti?”
  • Perché la ricreazione è iniziata venti minuti prima?
  • Dov’è Bob?

 

Ora tirate Voi le conclusioni. Io, per mio conto, l’ho fatto.

Un saluto.

Zavoratti