DI COSA SI TRATTA?
L’espressione Smart Home o “casa intelligente” si riferisce alla possibilità di gestire in maniera automatica o da remoto, impianti e dispositivi all’interno di un’abitazione, al fine di risparmiare energia, semplificare la vita domestica e/o garantire la sicurezza delle persone all’interno.
Quello che invece sorprende quando si parla di SMART HOME sono i numeri. Secondo il primo rapporto del Centro Studi Tim il settore è in forte crescita in Italia rispetto alla media mondiale e nel 2023 il giro d’affari potrebbe superare il miliardo di euro. Il mercato italiano della Smart Home vivrà nei prossimi due anni un vero e proprio boom: con una crescita annua del 26%, nel 2023 raggiungerà un giro d’affari superiore al miliardo di euro, raddoppiando in due anni i circa 566 milioni con cui ha chiuso il 2020.
A dirlo è il primo rapporto del Centro Studi Tim “Smart Home, Internet of Things nelle case italiane”, che ha analizzato i principali trend di un mercato che, finora, ha stentato a decollare.
A trainare il settore sono innanzitutto gli smart speaker, che hanno registrato una forte crescita negli ultimi due anni (+59% nel 2019, +11% nel 2020); seguono gli elettrodomestici smart, i dispositivi di controllo e connettività locale come gateway e hub, prese smart e comandi, sensori e altri sistemi di sicurezza, e infine i sistemi di home entertainment.
“Assistiamo a un’accelerazione del mercato digitale che sta determinando una riallocazione della spesa delle famiglie”, spiega Carlo Nardello, Chief Strategy, Business Development & Transformation Officer di Tim. “Le nuove esigenze hanno portato a riconvertire le abitazioni in aule per la didattica, ufficio e palestre, in una modalità flessibile e mutevole in base alle attività e agli orari. Grazie agli incentivi statali per l’efficienza energetica e alla diffusione delle connessioni a banda larga, aumenta la consapevolezza dei consumatori”. A confermare la solidità di questo trend c’è anche un’indagine Doxa del 2020, da cui risulta che gli italiani stanno affrontando un ripensamento della propria abitazione: il 46% si dice disponibile ad apportare modifiche alla casa, il 16% è incline ad apportare migliorie tecnologiche e l’11% vorrebbe aumentarne l’efficienza energetica.
Le tendenze per gli attori del mercato
Nel futuro della smart home c’è spazio anche per le piccole e medie imprese italiane e non solo per i colossi del mercato internazionale. Questo perché il cambiamento del sistema casa riguarda anche tutto il comparto dell’arredo. “Se su questi temi una volta l’innovazione era verticale – spiega Lorenzo Foglia, Head of Device & Innovation Services di Tim – ora avviene in una modalità più orizzontale, per piattaforme tra società di diverse dimensioni che fanno sinergia. Quindi, spazi per soluzioni di nicchia delle piccole e medie imprese italiane ce ne sono”.
Panoramica del mercato a livello globale
A livello globale il mercato della smart home vale 68 miliardi e, con un incremento annuo del 17%, può arrivare a toccare i 110 miliardi nel 2023. I principali sbocchi a oggi sono Stati Uniti e Cina, mentre in Europa Germania e Inghilterra primeggiano con una spesa che ha raggiunto i 3,2 miliardi.
Le maggiori potenzialità di crescita per questo settore nei prossimi anni, secondo il rapporto del Centro Studi Tim, si registrano in Italia e Spagna che attualmente contano un giro d’affari di soli 600 milioni. Da sempre mercati di ridotte dimensioni, anche a causa della pandemia, si sta già assistendo a un cambio di rotta.
Sul web si trova un interessantissimo video realizzato nientemeno che dal Politecnico di Milano; ne consiglio la vista: Smart Home: come si gestisce la casa con i dispositivi connessi? – YouTube
Un saluto.
Luc
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