Buongiorno,

raccolgo l’invito del Prof. Giuseppe Valditara, Ministro dell’istruzione e del merito (?) con cui conclude la sua delirante lettera agli studenti, inviata in occasione della “giornata della libertà” istituita per il 9 novembre; giornata che tutti ricordano per la caduta del muro di Berlino; il 9 novembre 1989 finiva quello che veniva chiamato il “secolo breve” il 900.

Finiva un secolo ma non ne iniziava uno nuovo.

Da più parti si sono sollevati strali nei confronti del ministro per aver sintetizzato in una ventina di righe (le trovate allegate per una lettura critica) un evento che ha influenza l’intero Mondo e che affonda le radici fin dalla prima rivoluzione industriale della seconda metà del ‘700.

Non sono certamente i contenuti della sua lettera ad essere messi in discussione per quanto, sintetizzarli in questo modo, il Ministro non fa certamente un buon servizio ne al suo ruolo nè, tantomeno, al “merito” che necessita, invece, di lunghe analisi e riflessioni che gli storici conoscono bene. Quello che metto in discussione è il suo diritto di dare un giudizio sul 900 filtrato esclusivamente alla luce del comunismo; anzi, ha fatto di più il Ministro; ha dato un giudizio sul ‘900 filtrato attraverso le aberrazioni del comunismo!

Ma può un Ministro stabilire (per legge) cosa è stato o non è stato un determinato evento? Un periodo storico? Un movimento? Una idea? Una illusione? Un miraggio? Una speranza?

Si! Lo può fare. Ma solamente se vive in una Paese a regime comunista.  Lo ha fatto certamente Stalin! E lo ha fatto anche Mussolini!  Da oggi, sappiamo che lo ha fatto anche il Prof. Giuseppe Valditara!

Ma c’è di peggio.  Il Ministro ha chiesto agli studenti (universitari) di accettare la sua idea del ‘900 e del comunismo. Come se i vari Giuseppe Galasso, Gioacchino Volpe, Luigi Salvatorelli, Federico Chabod, per arrivare a Renzo De Felice, Emilio Gentile e mille altri, non fossero serviti a nulla. Come se gli sforzi di anni ed anni di studi, ricerche ed analisi oltre che strumenti forniti agli studenti fossero tutti annullati dalle venti righe del Ministro del merito.

Questo è il grande torto del Ministro: vi dico io cosa è stato il ‘900 ed il comunismo! No, caro Ministro, fino a quando vivremo in una “liberaldemocrazia” come Lei l’ha definita, non sarà il Ministro a dire a me ed agli studenti cosa è stato il comunismo; io mi farò una mia idea attraverso gli strumenti che la scuola che Lei dirige, mi mette a disposizione. E questa è una fortuna della “liberaldemocrazia” che, con le Sue venti righe, ha cercato di demolire!

Con il crollo del muro di Berlino è finito un secolo ma non ne è iniziato uno nuovo. E allora desidero concludere con una riflessione di un famoso comunista Antonio GRAMSCI morto nelle patrie galere per il solo fatto di desiderare un mondo migliore per tutti; Antonio Gramsci rifletteva tra il vecchio ed il nuovo e pensava “l’interregno è il tempo chiaroscuro in cui il vecchio non è ancora seppellito e il nuovo non è ancora rivelato: è il tempo dei mostri”. Spero che Le sia di monito Ministro Giuseppe Valditara.

Un saluto.

Zavoratti

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